Ascolta “IlGiunco.net Podcast – Le news di oggi 23 maggio 2022” su Spreaker.
FOLLONICA – Il consigliere comunale Massimo di Giacinto segnala quella che pare un’abitudine di spreco alimentare in questo periodo nel quartiere di Senzuno.
«Lo spreco alimentare è una delle più gravi e diffuse situazioni di questi tempi – afferma – per tutta una serie di ragioni soprattutto etiche, ambientali, ecologiche e sanitarie. È giusto parlarne perché è un comportamento assolutamente da evitare educando tutti, a partire dai giovani e giovanissimi, a pratiche più rispettose verso gli altri, l’ambiente e il pianeta. Detto questo, alcuni cittadini mi hanno avvisato di una situazione a dir poco scandalosa».
«A Senzuno è operativa da circa quattro anni la raccolta “porta a porta” che prevede la separazione, a cura delle famiglie, delle varie tipologie di rifiuti che poi sono prelevate dagli operatori di Sei Toscana a orari e giorni prestabiliti. Però, all’inizio di via Mentana, sono posizionati alcuni bidoni per la raccolta differenziata a uso esclusivo delle attività commerciali. Da qualche mese c’è chi abbandona sacconi neri accanto ai bidoni con dentro alimenti già cotti e perfettamente preconfezionati come pasta, riso, legumi, verdure e poi pane, bottiglie di acqua minerale chiuse, yogurt, ecc. ecc.. E questo succede regolarmente due/tre volte alla settimana. Sicuramente non sono i commercianti della zona, sarebbero davvero degli sciocchi, ma è qualcuno che viene da qualche altra parte».
«È veramente uno scandalo – aggiunge Di Giacinto -. Vedere cose di questo tipo e pensare a chi ha problemi a fare la spesa. Così si va oltre lo spreco alimentare, è un vero e proprio schiaffo alla povertà e alle necessità delle fasce più deboli della popolazione, senza parlare dei problemi ambientali e di decoro per l’attacco di ratti e gabbiani, e non solo, che istintivamente ne approfittano per sfamarsi. Ma si può sopportare una cosa del genere? Possibile che ci siano persone che non si vergognano a comportarsi così? Com’è immaginabile che i nostri amministratori comunali non siano a conoscenza di questa situazione? Perché gli operatori di Sei Toscana, che regolarmente rimuovono questo sconcio, non ne hanno mai parlato con i loro capi? Non voglio far polemica però mi interessa che il problema sia risolto perché sono rimasto veramente turbato nel vedere tanto ben di Dio buttato via così quando farebbe comodo a molti, specialmente di questi tempi».
«Il Comune – conclude il consigliere – deve individuare quanto prima l’autore, o gli autori, di questo comportamento schifoso, risalire alla fonte da cui provengono gli alimenti e far capire a questi incoscienti che è meglio donare che sprecare. Le associazioni caritatevoli, che si occupano delle persone in difficoltà, sarebbero ben liete di riceverli e distribuirli a chi ne ha bisogno».