GROSSETO – “In vista della stagione estiva, c’è bisogno della concretizzazione degli impegni a suo tempo presi dalla Asl relativamente all’assunzione di personale sanitario, in particolare di infermieri e OSS, che appare indispensabile per erogare servizi e prestazioni essenziali ai cittadini residenti ed agli ospiti, nonché per consentire al personale sanitario il legittimo ed irrinunciabile godimento delle ferie estive”, questo l’appello della UilFpl.
“Detto personale, vale la pena di ricordarlo, dopo più di due anni passati over the top, è al limite del livello di guardia del burn out, con gravi rischi del verificarsi di episodi riconducibili al rischio clinico – prosegue la Uil -. Vengano pure fatte riorganizzazioni o razionalizzazioni ospedaliere nella Asl, ma si tenga conto della peculiare vocazione turistica del territorio maremmano, che vede esponenzializzare, nel periodo estivo, le presenze dei residenti/turisti, il che comporta la conseguente necessità di potenziare l’Ospedale “centrale” ma anche l’intera rete nosocomiale territoriale maremmana”.
“Siamo contrari a soluzioni di accorpamento e riduzione dei servizi, già ridotti ormai ai minimi termini, delle quali, talvolta si sente vociferare. Confermiamo la nostra puntuale azione sindacale propositiva, ma anche senza sconti, nel chiedere alla Direzione aziendale il mantenimento degli impegni in tema di assunzioni di personale sanitario”.
“Comprendiamo le esigenze di Bilancio, soprattutto in merito ai diktat ricevuti probabilmente da enti sovraordinati, ma non condividiamo che la sanità maremmana rappresenti un elemento della quale non si tenga conto della intrinseca natura vocazionale estiva, ovviamente in tema di servizi e posti letto”.
“Visto che la cultura della Uil è quella della (propositiva) responsabilità, anziché quella della colpa, si invitano i soggetti preposti a riflettere su eventuali sbilanciamenti della distribuzione delle risorse professionali sanitarie tra il territorio, e la rete nosocomiale. In ogni caso, la UilFpl non può essere indifferente nel dare voce alle istanze del personale sanitario, per cui è, e sarà sempre una sorta di “ad vocatus” (colui che sta accanto) nel rappresentare esigenze, segnalazioni, aspettative, bisogni e disagi di iscritti, iscritte, lavoratrici e lavoratori”, conclude la Uil.