GROSSETO – «La Maremma, lo abbiamo sottolineato più volte, è terra antica e piena di contraddizioni quale, ad esempio, avere un bellissimo parco naturale, viverlo poco, e, più recentemente, il non poter accedere alla più bella e caratteristica delle sue spiagge e istituzionalmente e neppure complessivamente occuparsene».
Così il consigliere comunale Valerio Pizzuti in una nota.
«Negli ultimi mesi Italia Viva ha cercato di farsi un’opinione sul problema dell’accesso alla nostra spiaggia “gioiello” di Cala di Forno, all’interno del Parco della Maremma . Il fatto che la splendida località non sia sul nostro territorio comunale non ci esime dall’interessarcene in quanto ci sono situazioni in cui il Comune di Grosseto non può, e non deve, rinunciare al suo ruolo di capo guida nell’ambito provinciale. A maggior ragione quando siamo in presenza di problematiche che riguardano istituzioni d’interesse diffuso quali, ad esempio, il Parco della Maremma».
«Come in molti altri casi le istituzioni locali ci sembrano essere in ritardo e incapaci di muoversi con l’acume e la rapidità che sarebbero necessari. Nello specifico abbiamo appreso che, da qualche tempo, la spiaggia di “Cala di Forno” risulta inaccessibile ai visitatori del Parco stante il mancato rinnovo di una convenzione fra l’ente Parco ed i proprietari dei fondi attraversati dal sentiero di accesso alla spiaggia. Quello che preoccupa di più è l’inerzia che sembra caratterizzare proprio coloro che dovrebbero essere più interessati alla soluzione del problema».
«Un altro dato che abbiamo potuto acquisire, parlando con appassionati cittadini, riguarda la presenza di almeno tre “strade di Dogana” e quindi strade pubbliche che, per loro natura e funzione consentivano l’accesso alla Dogana presente anticamente, appunto, sulla nostra splendida spiaggia. Il nostro interesse, a livello comunale, si focalizza proprio su una di queste antiche strade pubbliche in quanto utilizzata per collegare Grosseto con la Dogana di Cala di Forno e ricadente, in gran parte, sul nostro territorio comunale. L’obiettivo del Comune di Grosseto deve essere quello di dare un incarico professionale per accertare e confermare l’esistenza di questa strada, individuare la sua precisa ubicazione e di operare per poterla inserire nell’elenco delle strade comunali».
«Il raggiungimento di questo obiettivo consentirebbe di avere a disposizione un sentiero per l’accesso senza dover dipendere dalle mutevoli decisioni dei proprietari interessati. Mentre le istituzioni subivano, passivamente, la volontà della proprietà di non rinnovare la già citata Convenzione si è verificata una importante compravendita che ha interessato proprio i terreni di Cala di Forno e quelli su cui si snoda il sentiero di accesso del quale è scaduta, e mai rinnovata, la convenzione fra gli Enti e la proprietà. Chi ha acquistato è persona molto nota ed appassionata del mare e della Maremma e, in genere, sensibile ai problemi delle comunità locali; quindi ci auguriamo che gli Enti Preposti siano già all’opera per rinnovare la scaduta Convenzione e ridare l’accesso a Cala di Forno. Tuttavia una perla di così rara bellezza deve essere a disposizione della comunità a prescindere dagli umori e dalle volontà dei proprietari dei terreni, pertanto Italia Viva ritiene che il percorso di verifica e di acquisizione della vecchia strada di Dogana sarebbe una soluzione efficace e duratura, e in tal senso si adopererà presso l’amministrazione comunale di Grosseto; anche perché si assuma un ruolo di stimolo e di coordinamento delle altre amministrazioni interessate in relazione alle altre due strade di Dogana che segnalano le vecchie carte topografiche».
«Un’azione efficace di recupero delle vecchie strade doganali metterebbe l’Ente Parco e i cittadini in condizione di attraversare il Parco, godere pienamente di tutte le sue bellezze senza dover siglare convenzioni o condizioni. La splendida “Cala di Forno” può essere oggi un problema che ci porta verso soluzioni stabili».