MASSA MARITTIMA – Sono già in fermento a Massa Marittima i preparativi per il 124 Balestro del Girifalco che si disputerà domenica 22 maggio in piazza Garibaldi.
Dopo due anni di sospensione della più importante manifestazione di rievocazione storica la Società dei Terzieri massetani ha già messo in moto la complessa macchina organizzatrice che riporterà i balestrieri di Borgo, Cittavecchia e Cittanuova a contendersi la vittoria. Cresce l’attesa e l’emozione in ogni settore e fervono i preparativi per la grande festa.
“È un balestro importante e molto sentito – afferma Angelo Soldatini, rettore della Società dei Terzieri -. C’è voglia di balestro, e sarà il balestro della rinascita, come viene già definito da tanti. Rinascita della vita sociale e culturale dopo la pandemia e vuole essere anche un anelito di pace di fronte ai tragici fatti di guerra”.
“Già molti sono i segni di rinascita – continua il rettore -, primo fra tutti la numerosa partecipazione di artisti al concorso per dipingere il palio, sono stati ben 23 i pittori partecipanti, un record assoluto, vinto da Filippo Grandi di Pomarance.
Ottimo anche il numero dei balestrieri iscritti quest’anno che è di ben 115 sicuramente è tra i più elevati degli ultimi anni. Un numero che manifesta voglia di impegno e partecipazione. In aumento anche i giovani sbandieratori e musici che si sono aggiunti ai vecchi ed hanno ripreso gli allenamenti per presentare nuovi giochi”.
“Il 22 maggio – continua Soldatini – avremo ospiti sei belgi della Compagnie des Arbalétriers de Notre-dame di Dinant con i quali inizieremo un percorso di amicizia. Tanti elementi che sottolineano il tema centrale di questo Balestro, che vuol essere proprio la rinascita evidenziato dalla dedicazione del Balestro al 250° anniversario della riapertura del Seminario vescovile ad opera del Vescovo Vannucci che determinò la rinascita spirituale, sociale ed economica della nostra città. Il Balestro di maggio è poi dedicato a San Bernardino operatore di pace e pacificatore di città in tutta Italia nel 1400. San Bernardino ci ricorda inoltre la sua instancabile attenzione e cura verso i malati di peste e questo suo esempio ci collega all’inesauribile impegno che medici, volontari, infermieri hanno profuso in questi due anni di pandemia. Un Balestro che vuole essere anche un ringraziamento a tutti loro”.
“La rinascita a cui tutti aneliamo – conclude il rettore – oggi è caratterizzata dalla fine dell’emergenza sanitaria, tornare a vivere in tutte le nostre manifestazioni. Per noi tornare a disputare il Balestro è motivo di rinascita e foriero di speranza anche se i conflitti in atto gettano ombre e forti preoccupazioni sull’umanità ma è una sfida che tutti insieme vinceremo. La festa del balestro sia per tutti noi simbolo e segno di speranza e rinascita alla nuova vita che germoglia nel mese di maggio”.