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SCANSANO – Ricorre oggi il 78° anniversario della morte di Luigi Canzanelli, noto come “Tenente Gino”, simbolo della Resistenza partigiana in Maremma.
La morte del giovane ufficiale di artiglieria risale al 7 maggio 1944, quando il Tenente Gino, insieme al suo attendente, il soldato Giovanni Conti, cadde vittima di un’imboscata tesa da un gruppo di nazifascisti, mentre i due si trovavano a Scansano, nei pressi della frazione Murci.
L’eroico gesto dell’Ufficiale, immolatosi per consentire ai commilitoni di ripararsi nella macchia e scampare all’imboscata, è valso il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare. È proprio a Murci che il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola, il sindaco del comune di Scansano Maria Bice Ginesi, l’assessore del Comune di Manciano Valeria Bruni, rappresentanti dell’A.N.P.I. provinciale e il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Giuseppe Adinolfi, si sono ritrovati nella mattinata per commemorare gli eventi dei ’44, con la deposizione di una corona d’alloro presso il cippo monumentale, eretto nel 1946 a cura dell’Associazione Nazionale Combattenti, con il contributo della popolazione.
Presente alla commemorazione anche la vedova di Nedo Bianchi, autore di una pubblicazione che raccoglie le gesta che hanno visto protagonista il Tenente Canzanelli, e che rappresenta un riferimento per la storia del territorio.