GROSSETO – Questa mattina a Grosseto, presso la sala Pegaso, si è tenuto l’incontro “Verso la comunità energetica maremmana”, un appuntamento organizzato dalla Provincia di Grosseto in collaborazione con Legambiente per tracciare insieme il futuro energetico e rinnovabile della Maremma.
Quella delle comunità energetiche è una realtà che rappresenta un mezzo attraverso il quale contribuire concretamente al contrasto alla crisi climatica, coinvolgendo il mondo delle imprese, gli enti locali e i cittadini che, con un ruolo attivo comunitario e consapevole, diventano attori protagonisti della produzione diffusa, dello scambio e dell’autoconsumo di energia rinnovabile. Non solo: attraverso le comunità energetiche si ha la possibilità di favorire la generazione distribuita e l’indipendenza energetica, diminuendo gli sprechi, abbassando i costi dell’energia, abbattendo le emissioni e contrastando la povertà energetica che, ad oggi, colpisce oltre 2 milioni di famiglie italiane.
Da non sottovalutare è anche il loro ruolo nel creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo dei territori, oltre al forte significato sociale, grazie a cui ogni comunità diventa sempre più forte, radicata e cooperante. All’incontro hanno partecipato: Cecilia Buggiani, consigliera provinciale; Angelo Gentili , segreteria nazionale di Legambiente; Sergio Olivero , responsabile business & finance innovation Energy center – Politecnico di Torino; Mariateresa Imparato, segreteria nazionale di Legambiente; Alessio Biso, Comune di Collesalvetti; Gianni Pietro Girotto, presidente decima Commissione industria, commercio e turismo del Senato della Repubblica.
“Le comunità energetiche – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – rappresentano un valore aggiunto per le cittadine e i cittadini, per i territori e per l’intero Paese. Ci auguriamo che questa iniziativa sia utile per realizzare in maniera capillare e diffusa una serie di comunità energetiche in Maremma, coinvolgendo istituzioni locali, associazioni di categoria, imprenditori e cittadini e realizzando un modello energetico basato sulla generazione distribuita. Affrontare la crisi climatica puntando sulla produzione da rinnovabili e sullo scambio e l’autoconsumo di energia, rappresenta la formula migliore per contrastare la povertà energetica e, allo stesso tempo, per garantire una sviluppo in chiave sostenibile del territorio. Tutto questo a partire dalle realtà già esistenti nella Penisola che abbiamo presentato oggi e che rappresentano esempi virtuosi da replicare e diffondere, come quella di Magliano Alpi in Piemonte, la prima comunità energetica nata in Italia, o quella di Napoli a San Giovanni a Teduccio che ha coinvolto 40 famiglie con disagi sociali che potranno godere dei benefici di questo nuovo sistema energetico che permette di rendere i territori e i cittadini protagonisti della transizione energetica”.
“Le comunità energetiche – ha dichiarato Gianni Pietro Girotto, presidente decima Commissione industria, commercio e turismo del Senato della Repubblica – sono una soluzione strutturale per far fronte al problema del caro bollette, rendersi più resilienti verso il cambiamento climatico e costruire un futuro di pace. L’opportunità che esse offrono ai cittadini di produrre e consumare localmente e collettivamente l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili rivoluziona il sistema energetico del nostro Paese e si traduce in numerosi vantaggi per i territori e la collettività. Ci tengo a precisare che le comunità energetiche sono una creatura del MoVimento 5 Stelle, oggi sostenuta da tutte le forze politiche. E questo è per noi un motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Abbiamo lavorato, nelle diverse sedi, con una visione condivisa e partecipata, dimostrando che quando si vuole la politica può sostenere un percorso verso il progresso. Sfruttare le opportunità che esse offrono significa costruire un futuro energetico molto più democratico e pacifico e immaginare un mondo migliore per i nostri figli. Sostenere la conoscenza, ancora ahimè troppo scarsa, di queste forme rivoluzionarie e pacifiche di comunità è prioritario, e in questo mi auguro che la Maremma sia veloce ad attivarsi e a fare rete, per arrivare presto alla realizzazione della prima comunità energetica maremmana”.
“Sull’energia non è possibile scherzare – afferma Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto – e neppure muoversi inseguendo definizioni e slogan. Servono atti concreti che partano da una consapevolezza diffusa delle soluzioni concrete possibile e delle necessità che ha la comunità per raggiungerli. Le comunità energetiche sono certamente una bella definizione per sintetizzare un processo dal basso che sarebbe necessario per integrare le grandi scelte nazionali, esserne ossatura e supporto. Per non inseguire un percorso lastricato solo di parole, però, sono necessarie scelte chiare che coinvolgano istituzioni, imprese, comunità partendo da un’analisi delle possibilità e delle difficoltà da superare. Si tratta di evitare accuratamente un approccio burocratico che crei solo sovrastrutture. Le istituzioni devono assolvere il proprio ruolo, essere strumenti di aggregazione, facilitazione e stimolo per favorire il decentramento della produzione energetica lasciando il ruolo centrale dei cittadini, attività commerciali e produttive. L’obiettivo è produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e
collaborazione.”