RIBOLLA – La Maremma ricorda la strage di Ribolla. Nel 1954, per un’esplosione di gas nelle gallerie sotto Pozzo Camorra, morirono 43 minatori, la tragedia sul lavoro più dolorosa d’Italia.
Una ferita che a 68 anni di distanza è ancora viva nella memoria collettiva e che oggi. il 4 maggio, come ogni anni vive grazie alla commemorazione e all’impegno delle istituzioni, ad iniziare dal comune di Roccastrada, ma anche dalla Regione Toscana e dagli uomini e della donne del sindacato.
Una commemorazione che in questo 2022, dopo due anni di restrizioni, è stata moto partecipata ad iniziare dai sindaci e dagli amministratori della Maremma: insieme al sindaco di Roccastrada Francesco Limatola, erano presenti il prefetto di Grosseto Paola Berardino, il questore Antonio Mannoni, l’assessore regionale Alessandra Nardini, il presidente del consiglio comunale di Grosseto Fausto Turbanti, i sindaci Giacomo Termine, Marcello Giuntini, Romina Sani, Alessandra Biondi, Andrea Biondi, Gianfranco Chelini, gli assessori Susanna Lorenzini, Alessandro Ricciuti, il presidente della Camera di commercio Riccardo Breda.
Una cerimonia semplice che ha vissuto tre momenti distinti: la messa nella chiesa parrocchiale di Ribolla, la deposizione della corona al monumento al minatore di Ribolla, la visita al monumento ai 43 minatori morti nella zona di Pozzo Camorra.