GROSSETO – “Al lavoro per la pace” è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per festeggiare questo Primo Maggio.
“Un modo per ribadire – dice Katiuscia Biliotti, segretaria generale di Cisl Grosseto – la nostra più ferma condanna alla guerra in corso. Una condanna che, dal mio punto di vista, non si limita all’invasione dell’Ucraina, gravissima, ma al fatto che da anni Putin è accusato di comportamenti liberticidi e criminali che hanno messo a rischio e sono costati la vita a centinaia di persone. L’invasione di uno stato sovrano è l’ultima nefandezza compiuta dal dittatore e ci preoccupa l’escalation di violenza e soprusi che può derivare da questa situazione. Speriamo che l’Europa resti unita e che riesca ad affrontare insieme l’emergenza Covid, che ancora purtroppo non è terminata, e mettere un freno a questa guerra scriteriata rafforzando l’unità di intenti e di comportamenti”.
Guerra e lavoro, quindi, per la Cisl corrono di pari passo. “Perché la situazione internazionale – ricorda Biliotti – minaccia un mercato del lavoro che, nel nostro Paese, è già in forte crisi. Il Primo Maggio è la festa del lavoro, ma non ci può essere festa se il lavoro manca. Da tempo esprimiamo una forte preoccupazione per il nostro territorio e ci sono tre questioni che ci premono particolarmente: da un lato il futuro delle aziende della Piana di Scarlino e di quello dei tanti lavoratori e delle loro famiglie che potrebbero perdere le loro certezze, se le istituzioni e l’azienda Venator non si metteranno intorno a un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni idonee al mantenimento e al miglioramento delle attività produttive. Siamo convinti che, con la buona volontà, possiamo raggiungere l’obiettivo di garantire la continuità produttiva nel rispetto delle norme, dell’ambiente, della salute dei lavoratori e dei cittadini e come organizzazione sindacale non rimarremo inermi davanti a un problema così complesso che potrebbe compromettere ulteriormente l’economia territoriale già fragile come quella maremmana”.
C’è poi da trovare una soluzione alla crisi energetica e al conseguente aumento dei costi: “La politica dei ‘No’ portata avanti per 40 anni ha contribuito alla situazione attuale: dobbiamo lavorare verso l’unica soluzione possibile che è lo sviluppo delle fonti energetiche alternative, di cui il territorio è ricco, che potrebbero creare anche numerosi nuovi posti di lavoro”.
La terza questione che Cisl Grosseto intende sottolineare è quella legata ai giovani: “Da giorni assistiamo al grido di allarme di imprese del turismo che non trovano lavoratori stagionali – prosegue Biliotti -. Spesso la responsabilità è attribuita al reddito di cittadinanza, ma non è questo il vero colpevole. Si richiedono, infatti, lavoratori che abbiano esperienza, ma non si dà ai ragazzi modo di fare questa esperienza durante o dopo il proprio corso di studi; si offrono condizioni contrattuali non adeguate che, talvolta, vanno ad aumentare i casi di lavoro grigio: contratti part-time sulla carta che di fatto sono full time, giorni di riposo che non vengono rispettati, contratti a chiamata che di fatto vanno a coprire l’intero fabbisogno di manodopera. Quando le condizioni di lavoro sono queste si mette a rischio anche la sicurezza delle persone e quindi serve una presa di posizione chiara e netta da parte della politica e una revisione del percorso di formazione dei nostri ragazzi; che altrimenti sono costretti a cercare lavoro all’estero. A questo si aggiunge che la stagione è sempre più ridotta: i contratti, anche quando sono adeguati, si sviluppano su tre mesi o poco più o la prassi di assumere i giovani con dei tirocini che non sono poi anticamera di un contratto vero e proprio ma si concludono dopo il periodo di prova. Tutte situazione che sono quindi poco appetibili per chi si affaccia sul mercato del lavoro”.
“Per questo – ribadisce Cisl Grosseto – il Primo Maggio saremo nelle piazze Italiane: per chiedere la pace, elemento fondamentale per la stabilità del mondo e del nostro Paese, e per chiedere una maggiore attenzione al lavoro, elemento su cui si fonda la nostra Costituzione democratica e base per la dignità personale, sociale ed economica delle persone”.