RAVI – «Io credo se anche giri tutto il mondo, lo vedi solo a Ravi il cinghiale detto “Dondo”» inizia così l’ode a Dondo, come è stato ribattezzato il cinghiale di Ravi. A comporla Gianpiero Fabbrizzi, artista gavorranese, scrittore, scultore e attore amatoriale nella compagnia Katzenmacher.
E anche se il mondo, forse, non lo ha girato di persona, certo il video che lo vede protagonista ha girato tutta la Maremma. L’articolo che ne parla e che abbiamo pubblicato è stato letto da oltre 90mila persone, mentre, solo su youtube, il video ha avuto oltre 47mila visualizzazioni.
Il cinghiale, dopo aver rimediato uno schiaffone da un anziano del luogo impaurito dal suo eccessivo avvicinarsi, è diventato una star e la mascotte del piccolo borgo metallifero, tanto, appunto, da meritarsi una poesia in suo onore. Eccola di seguito.
Io credo se anche giri tutto il mondo, lo vedi solo a Ravi il cinghiale detto “Dondo”. Il nomignolo viene dalla contrazione di un tizio di Ravi, che ha un certo cognome.
Un giorno il verre, decise di fare visita al paese; percorse tutta via Roma senza incontrar sorprese, e quando puntò dritto verso la panchina (perché di quelli al bar, nessuno lo ca..va), il Fufo svelto come una faina, zompava sopra la seduta e lo evitava. E fu così che la povera bestiola pensò allora di cambiar soggetto, e avvicinandosi alla persona sola, tentò ahimè di combinare affetto.
Ma il tizio senza scrupoli si guardò bene di donar qualcosa, a tal proposito si rizzò austero e borbottò con voce disgustosa: “Ai viaaa… ai via..a! Hai rotto i ‘oglioni” e intanto gli elergiva pedatoni. L’altro purtroppo che era un sempliciotto si aspettava coccole… ma si buscò anche un cazzotto.”
Se stò alla macchia, mi borda perfino la faina… se vengo a Ravi c’è chi mi fa una batticina… sapete cosa c’è? Andate tutti in .ulo…. meglio tornà alla Marchi col mio amico mulo!