GROSSETO – La mozione presentata dal consiliere comunale Amedeo Gabbrielli (Forza Italia) e sottoscritta dal Ludovico Baldi (Lega) e Guidoni (Fratelli d’Italia) per “agevolare i progetti scuola all’aperto promosse dagli istituti comprensivi”, «rischia di confondere i diversi concetti di “didattica outdoor” e “uscite didattiche”» a dirlo la consigliera Gabriella Capone del Partito democratico.
«Si apprezza che sia stata posta l’attenzione sulla scuola, ma ancora di più sui “bisogni degli studenti” e sia stato sollevato inevitabilmente l’interrogativo su come stimolare il loro apprendimento attraverso l’affiancamento al tradizionale modo di “fare didattica” a percorsi esperienziali ancora poco diffusi in Italia».
«E’ per questo motivo che presento oggi, in Consiglio comunale, un ordine del giorno volto proprio ad incentivare il Comune e le scuole d’infanzia e gli istituti comprensivi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado ad approfondire tutto ciò che ruota attorno all’outdoor learning, che si basa su principi che rivoluzionano il tradizionale modo di concepire la didattica e il rapporto tra bambini e ambiente naturale, senza perdere di vista le discipline e le esperienze educative indispensabili alla formazione» prosegue Capone.
«Con il termine “outdoor education” non ci si riferisce soltanto a esperienze che si svolgono in contesti naturali, ma anche percorsi didattici realizzati in ambienti urbani – ad esempio i musei, le piazze, i parchi cittadini – dove è garantito un rapporto diretto e concreto con il mondo reale e il coinvolgimento nella sua interezza del soggetto in formazione (dimensione cognitiva, dimensione fisica, dimensione affettiva e dimensione relazionale)».
«Tale nuovo e complementare approccio didattico, non prescrive attività e obiettivi da raggiungere; questi vengono definiti in base alle specificità di ogni contesto educativo e delle scelte degli insegnanti. L’offerta formativa può includere, quindi, una grande varietà di attività didattiche che vanno da esperienze di tipo percettivo-sensoriale (orto didattico, visite a fattorie, musei, parchi, ecc.) a esperienze basate su attività socio-motorie ed esplorative tipiche dell’Adventure education (orienteering, trekking, vela, ecc.) a progetti scolastici che intrecciano l’apertura al mondo naturale con la tecnologia (coding, robotica, tinkering, ecc.), a esperienze finalizzate ad affrontare i temi della green economy e quelli dei diritti umani».
Gabriella Capone invita l’Amministrazione comunale a «visionare le linee guida per l’implementazione dell’idea “Outdoor education”, a cura dell’istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa, citando gli Istituti Capofila in Italia relativamente a questa tematica».
Sollecita, quindi, il sindaco e il Consiglio comunale «a sottoporre queste linee guida agli istituti di competenza, perché possano verificare se e come tale progettualità possa iniziare ad entrare a far parte anche del nostro “modo di fare scuola”».
«La cultura è tradizione – dice Capone- ma anche e soprattutto innovazione e sperimentazione. E la ricerca parte dalla Scuola. Stimoliamo gli adulti ad avere il coraggio di andare “oltre”, lasciamo agli studenti la curiosità di apprendere e di trasformare il nostro vivere futuro».