GROSSETO – Le esportazioni di prodotti agricoli ed agroalimentare Made in Maremma tornano ai livelli pre-Covid anche se non riescono a replicare lo straordinario exploit del 2020 con 167 milioni di euro di prodotti venduti fuori dai confini nazionali. A dirlo è Coldiretti Grosseto sulla base dei dati definitivi dell’Istat relativi al 2021.
“Il nostro sistema agroalimentare ha dimostrato di essere più forte della pandemia trascinato dalla performance straordinaria del vino e olio, da un paniere composto da ben 80 prodotti agricoli tradizionali e dalle produzioni di qualità Dop e Igp il cui valore alla produzione è salito a 111 milioni di euro secondo l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita. – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana e delegato confederale – In un contesto di grande incertezza l’agroalimentare è riuscito a fare meglio di ogni aspettativa tornando ai livelli di pre-pandemia e chiudendo il 2021 con un fatturato di quasi 160 milioni di euro in leggera flessione rispetto alla performance record di un anno prima”.
Flessione che si è attestata poco al di sotto del 5% con una fluttuazione del flusso di prodotti venduti all’estero di poco inferiore ai 7 milioni di euro e che ha interessato un po’ tutti i mercati di riferimento, da quello Europeo che ha registrato un rallentamento del 10% circa passando da quasi 34 milioni a 30 milioni a quello americano, il più importante per valore, con in testa gli Stati Uniti con una frenata del 7% per un valore che si è attestato a 108 milioni di euro. Circa il 60% delle esportazioni Made in Maremma volano verso gli Stati Uniti che si confermano il mercato principale dei prodotti del territorio. Bene le esportazioni in Germania (+14,5%) con 11 milioni di euro circa, meno in Francia (-21%) e soprattutto nel Regno Unito dove i vincoli della Brexit iniziano a farsi sentire (- 62%). Ininfluenti invece le esportazioni verso Russia e Ucraina con meno di 100 mila euro nel 2021. In aumento invece le importazioni dai paesi stranieri: 71 milioni di euro (+ 26%).
A pesare sul futuro sono le nubi legate alle tensioni internazionali e del conflitto in Ucraina: “oggi è complicato capire in quale misura la congiuntura internazionale avrà sul trend delle esportazioni – analizza Milena Sanna, direttore Coldiretti Grosseto – è invece molto più chiaro quali effetti devastanti stiano avendo sulle imprese agricole, sulle nostre stalle e sui nostri pescherecci a causa dei rincari, delle speculazioni internazionali e della difficoltà di approvvigionamento di materie prime ed energetiche. Un’impresa su cinque – spiega ancora – non è nelle condizioni, già oggi, di far fronte agli impegni finanziari e la loro sopravvivenza a breve termine è appesa ad un filo”.
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