GROSSETO – Venerdì mattina 8 aprile Confedilizia sarà in centro, a Porta nuova, per distribuire materiale sulla riforma del catasto.
“La casa è sotto attacco – dicono da Confedilizia -. Il Governo ha ammesso che la riforma del catasto serve per aumentare le casse sulla casa. Per questo va fermata”.
“A rischio anche la “prima casa” – proseguono da Confedilizia – sotto almeno tre profili:
1. i dati catastali influenzano l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), attraverso il quale i cittadini accedono, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. Tra i parametri con i quali viene determinata la situazione economica del
nucleo familiare del richiedente la prestazione o il servizio rientra, infatti, il valore catastale degli immobili di proprietà, “prima casa” inclusa.
Maggiore è il valore catastale di quest’ultima, dunque, minore possibilità vi è di ottenere la prestazione o il servizio;
2. sui dati catastali si fondano i tributi sulle compravendite, in particolare l’imposta di registro. Maggiore è il valore catastale dell’immobile, maggiore è l’imposta da pagare al momento del suo acquisto;
3. l’Imu colpisce attualmente le abitazioni principali (le cosiddette “prime case”) solo se sono considerate “di lusso”. Con l’attuale catasto, hanno questa connotazione le unità immobiliari di categoria catastale A/1, A/8 e A/9.
Al proposito, va considerato che:
a) con i nuovi inquadramenti catastali, le modalità di individuazione delle abitazioni considerate “di lusso” potrebbero portare a risultati molto diversi dagli attuali, con l’inclusione nella tipologia “di lusso” di un numero maggiore di unità immobiliari;
b) la Commissione europea – oltre a raccomandare all’Italia di “aggiornare” il catasto al fine di compensare con maggiore tassazione sugli immobili una minore imposizione “sul lavoro” – ha suggerito anche di reintrodurre l’Imu sull’abitazione principale in via generalizzata”.