GAVORRANO – “Un finale talmente scontato che già nel Consiglio comunale del 29 novembre 2021 (delibera n. 47) avevamo manifestato la nostra ferma contrarietà all’atteggiamento capriccioso adottato dal sindaco Andrea Biondi sulla vicenda del traliccio della Finoria”, a parlare i consiglieri comunali Andrea Maule e Giacomo Signori di Centrodestra Gavorrano.
“E’ bene ricordare che – affermano – durante il Consiglio comunale del 30 settembre 2019 i tecnici Polab Srl, società incaricata dall’Amministrazione di redigere il nuovo “Programma comunale degli impianti per la telefonia”, dichiararono che “Alcuni impianti esistenti non sono stati censiti perché non sono di società di telefonia per cui l’intenzione era di non proporle come possibile localizzazione”. A seguito di questa chiara presa di posizione la Empire Srl, titolare del già noto traliccio della Finoria, presentò ricorso al Tar. Ebbene, con sentenza n. 398/2022 il Tar per la Toscana dà torto al sindaco Andrea Biondi. Il traliccio deve essere indicato nel piano, poiché infrastruttura preposta ad ospitare impianti per la telefonia e tecnologie assimilabili. Il Tar condanna, altresì, l’Amministrazione comunale a pagare alla stessa Empire Srl la somma di 6mila euro”.
“La sentenza, inevitabile e scontata, ci rivela tra l’altro una sconcertante presa di posizione dell’Amministrazione, la quale dinanzi ai giudici giustifica l’assenza del traliccio nel piano delle antenne come “mero errore”. Ma quale mero errore, signor sindaco? La sua era una chiara e decisa presa di posizione”.
“Si conclude così la macabra vicenda del traliccio della Finoria – concludono Maule e Signori -. Una volontà bizzarra e capricciosa del nostro primo cittadino, che costa alle tasche dei cittadini sei mila euro. Non era forse il caso di approcciarsi alla vicenda con un briciolo di umiltà e con un maggior senso di responsabilità? Macché, il sindaco Biondi ha voluto ad ogni costo (costo che paga la cittadinanza, ovviamente) tirar dritto per la sua strada e consegnarci questa pessima figura”.