GROSSETO – In data odierna è stata depositata un’interrogazione al Consiglio comunale, a firma della consigliera Gabriella Capone (Partito democratico) volta ad affrontare la problematica del randagismo dei gatti a Grosseto, viste le segnalazioni di diversi cittadini che lamentano una situazione ormai fuori controllo.
“Negli ultimi anni – spiega la consigliera dem -, questo fenomeno ha assunto una dimensione difficile da gestire. Nello scorso ottobre, si contavano più di 2 milioni di gatti vaganti sul territorio nazionale. Nella nostra città la situazione è diventata allarmante. Lo dimostrano le numerose lamentele da parte di chi vive con preoccupazione la sorte di questi animali d’affezione che, però, vivono all’aperto, con conseguente pericolo per la loro incolumità, per la sicurezza stradale, per l’ambiente, ma anche per l’economia. Sono molti i volontari e le volontarie che decidono di prendersene cura. Sono diverse le colonie feline censite a Grosseto, ma ce ne sono altre non riconosciute, alle quali va garantita adeguata tutela”.
“Il Comune di Grosseto, nell’anno 2020, aveva affrontato la questione, stipulando una convenzione con l’Ordine dei Medici veterinari – prosegue Capone -. Erano state stanziate delle somme con veterinari convenzionati al fine di operare una cospicua sterilizzazione dei gatti.
Quali risultati sono stati raggiunti per quell’anno? La convenzione è stata rinnovata nel 2021? Cosa è stato previsto per l’anno in corso? Quale sarà la sorte dei gatti delle colonie feline riconosciute, ma anche di quelle non censite? Sono risposte che è doveroso dare a chi ogni giorno, per puro spirito di solidarietà e mosso dall’amore per gli animali, cerca di arginare una problematica che deve interessare l’Amministrazione comunale, investita per prima dell’obbligo di garantire tutela a questi piccoli amici e tutelare i propri cittadini dalle conseguenze che il fenomeno del randagismo può cagionare”.
La consigliera Capone, nel contesto della sua interrogazione, chiede anche se “il Comune possa dare un contributo fattivo ai volontari, ad esempio distribuendo kit per il soccorso e la cura degli animali ed attivandosi in una campagna di sensibilizzazione volta ad invitare i cittadini a registrare i propri animali e dotarli di microchip ed ad incentivare il percorso delle adozioni presso i gattili e i rifugi pubblici e gestiti da associazioni”.