CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Ho ripercorso il tratto che va dalla bottega/laboratorio di Paolo della Valle fino al ristorante il 13 ed oltre cercando di ricordarlo com’era qualche tempo fa.
Negli anni 60/70 quel pezzo di strada, la salitina, ora così modaiolo, era semplicemente una delle vie di accesso al ghetto, attraverso la chiesa di Santa Maria del Giglio: la Chiesina.
Sul lato destro c’erano i magazzini almeno fino ad arrivare al Gala, il ristorante dove si diceva fosse stata girata una scena del film L’anatra all’arancia (in realtà la scena dove Tognazzi e Richardson si prendono a calci fu girata al ristorante Buba che era in via del Porto a Puntala).
Sul lato sinistro invece ricordo il negozio di frutta e verdura e poco più avanti l’accesso ad alcune abitazioni fino ad arrivare al simil mistadello raffigurante la Madonna che era, come oggi, incastonato nel muro è immerso nella fioritura quasi fosse una coreografia.
Da lì poi ci si inerpicava verso la porta della Chiesina di Santa Maria del Giglio, lasciando sia a destra che a sinistra le ultime abitazioni prima di entrare nel Ghetto.
Proprio all’altezza della porta d’ingresso, sulla destra, c’era uno stretto cunicolo scavato che, se percorso a gattoni, conduceva dentro le mura.
Ecco proprio in quel cunicolo, mi vengono i brividi a ripensarci, rimasi incastrato nonostante fossi molto magro e fu Milziade a trarmi fuori dall’imbarazzante e pericolosa situazione, afferrandomi per le gambe con pazienza e forza. Oggi per ho fortuna è chiuso!