GROSSETO – “Garantire il trasporto ferroviario della provincia di Grosseto ed evitare ulteriori soppressioni ai treni veloci”: è quanto dichiara il deputato Pd Luca Sani in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, depositato oggi mercoledì 23 marzo a Montecitorio.
“Nelle scorse settimane – prosegue – sono stati notevolmente ridotti alcuni treni, ed in particolare le Frecce Bianche Trenitalia, nella tratta ferroviaria che collega Roma con Genova causando ripercussioni negative su un vasto e diversificato bacino d’utenza. Alcuni dei convogli temporaneamente soppressi, secondo alcune indiscrezioni di stampa non ancora smentite da Trenitalia, dovrebbero inoltre dal prossimo mese partire da Genova per raggiugere Roma passando però da Firenze e non transitando quindi da Livorno e Grosseto”.
“Questa situazione sta causando allarme e forte preoccupazione tra le comunità interessate – va avanti il deputato maremmano -: il treno rappresenta infatti per molti cittadini, in particolare lavoratori e studenti, l’unico mezzo di trasporto pubblico a disposizione; la prevista eliminazione di questi collegamenti strategici potrebbe inoltre penalizzare le vocazioni del territorio ed in particolare quella turistico ricettiva già colpita duramente negli scorsi anni a causa della pandemia”.
“E’ quindi necessario che venga fatta immediatamente chiarezza sulle reali intenzioni di Trenitalia e per tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini coinvolti”, conclude Luca Sani.
Nel frattempo, l’assessore regionale ai trasporti, Stefano Baccelli, risponde in Aula ad una interrogazione del portavoce dell’opposizione, Marco Landi (Lega), in merito al “rischio di perdita dei treni Frecciabianca 8626, 8601 e 8613 sulla Roma-Genova”. L’interrogazione parte da un’iniziativa del Comitato pendolari di Grosseto, che ha scritto alla Regione per chiedere spiegazione di alcune anomalie riscontrate nel servizio.
“I treni Frecciabianca di Trenitalia in questione, fanno parte dei cosiddetti treni a mercato, che si devono autosostenere con la base della bigliettazione e non godono di finanziamenti con risorse nazionali o regionale – spiega Baccelli –. La loro programmazione viene decisa in base all’interesse commerciale, al presumibile numero di viaggiatori e ai potenziali ricavi”.
L’assessore ricorda “la riduzione dei servizi e la contrazione domanda mobilità determinata dalla pandemia. La Regione non ha competenza, ma monitora e sollecita l’effettuazione dei servizi. Ho personalmente telefonato al presidente di Trenitalia, Meda – dice ancora Baccelli –. L’ultimo aggiornamento conferma la ripresa dei treni 8626 e 8601 dal week end 20-21 marzo. La restante offerta sospesa, costituita dal treno 8613 e 8588, riprenderà dal 3 aprile”.
Il portavoce dell’opposizione ha ringraziato l’assessore Baccelli “per la soddisfacente risposta e per l’impegno che si evince da quanto esposto. La zona della Toscana di cui parliamo ha già problematiche importanti dal punto di vista stradale, è fondamentale tenere il quadro sotto osservazione – osserva Landi -. Questa interrogazione voleva mettere l’attenzione anche sulla necessità sviluppare servizi di più ampio respiro che proprio in quella parte del territorio sono particolarmente necessari”.