GROSSETO – “Tutti lo dicono, ma dalla Regione e dal Governo adesso servono azioni concrete contro i predatori. Raccogliamo l’invito del sindaco di Magliano in Toscana Diego Cinelli e continueremo la pressione sulla giunta regionale e sull’esecutivo”. Così l’onorevole della Lega Mario Lolini e il consigliere regionale del Carroccio Andrea Ulmi dopo l’appello del sindaco di Magliano a seguito dell’attacco dei predatori che è costata la vita ad un asino.
“La situazione è insostenibile e io l’ho portata più volte all’attenzione del consiglio regionale, con consensi unanimi – afferma Ulmi -. Quello del sindaco Cinelli non è un falso allarmismo: a rischio adesso è la sicurezza delle persone. Gli attacchi che si registrano non avvengono più solo di notte, che cosa sarebbe successo se al posto del povero asinello ci fosse stato un escursionista? Avrebbe avuto miglior sorte? Di fronte a quelle immagini è una domanda che mi sono posto”.
“Per questo sensibilizzerò con ancora più forza la Regione di fronte ad un problema che da anni sta mettendo in ginocchio un intero settore, quello dell’allevamento e lo fa ormai senza distinzione di zone, dalla montagna fino al mare. Per la Regione -aggiunge Ulmi- il tema deve essere ancor più di attualità, visto che l’addio all’allevamento e, nel particolare alla pastorizia, specie nelle zone montane, vuol dire abbandono della terra, minor manutenzione e maggiori rischi a livello idrogeologico”.
Anche l’onorevole Lolini annuncia un ulteriore pressing in Parlamento. “Il sindaco Cinelli parla da amministratore, ma anche da allevatore – afferma il deputato della Lega- Di fronte ai costi andati alle stelle in tutto il comparto agricolo paga anche l’annosa problematica delle predazioni. Quando abbiamo affrontato il dibattito ho sempre puntato l’indice sui danni diretti e indiretti che gli attacchi degli animali selvatici, lupi, canidi o ibridi che siano, vadano ad incidere sugli allevamenti e, di conseguenza, sul pil. Adesso occorrono soluzioni. Come il sindaco Cinelli vengo anche io dal mondo dell’agricoltura e comprendo bene che, più che le parole che vengono spese da più parti e a volte in maniera superficiale, oggi servano i fatti. Questo è ciò che chiederò al Ministero”.