SCARLINO – Continua l’impegno nel raccontare ciò che accade nel nostro Comune, questa volta i riflettori sono puntati sulle varie lottizzazioni che in passato hanno riguardato il territorio comunale.
Purtroppo, anche in questo caso, la situazione che abbiamo trovato al nostro arrivo era molto complessa: mi riferisco alla Pieve, alle Case e a Casetta Citerni a Scarlino Scalo e alla Colombaia al Puntone.
Partiamo dalla Pieve. Trent’anni fa circa è stata realizzata questa lottizzazione artigianale: i privati hanno costruito, come da piano, le opere urbanistiche interne all’area. Il fatto è che quelle opere non sono mai state acquisite dal Comune e ciò ha comportato – e comporta – che la zona non possa essere vigilata come il resto del territorio comunale, quindi non possiamo installare delle telecamere di videosorveglianza o programmare il pattugliamento della Polizia municipale. Per arrivare ad una soluzione, e soprattutto per controllare la zona, abbiamo intanto fatto un accordo con i proprietari dei capannoni: stiamo gestendo l’area come se fosse un condominio, visto che lì si trovano anche un cantiere comunale e l’isola ecologica. Grazie all’intesa, alcuni interventi di manutenzione delle opere pubbliche sono stati fatti dai proprietari dei fondi e altri dall’Amministrazione comunale, che ha iniziato tra l’altro le pratiche per l’allaccio della pubblica illuminazione, considerato che attualmente i lampioni che si trovano alla Pieve sono spenti. Un primo passo è stato fatto, in virtù soprattutto della sicurezza delle aziende: per acquisire al patrimonio le opere urbanistiche manca un ultimo passaggio burocratico, dopodiché la situazione sarà definitivamente risolta.
Altra questione, stavolta conclusa, riguarda la Colombaia, area che si trova nell’urbanizzazione del Puntone che comprende via Poggio Spedaletto: finalmente, dopo anni, siamo riusciti a inserire nel patrimonio comunale l’area verde, il parcheggio e altri spazi, così com’era previsto dagli accordi iniziali. Adesso sarà possibile realizzare un progetto per l’ampliamento dei posti auto a disposizione della cittadinanza e dei turisti.
Passiamo a Casetta Citerni, altra situazione complessa che va avanti da anni. Nello specifico si tratta di una lottizzazione privata: nei piani iniziali, le opere di urbanizzazione dovevano passare al Comune. Dato che non è mai stato completato il sistema fognario, manca infatti la parte finale delle fognature, l’ente ha deciso, prima che noi ci insediassimo, di firmare una nuova convenzione in cui non si prevede più il passaggio nel patrimonio pubblico.
Nella lottizzazione delle Case c’è un contenzioso ancora aperto che pregiudica l’acquisizione al patrimonio comunale delle aree verdi e dei parcheggi. Abbiamo inserito nel Piano delle opere pubbliche la realizzazione dei marciapiedi che insistono sulla strada comunale, e abbiamo finalmente provveduto a definire i numeri civici delle abitazioni. Altre opere di urbanizzazione erano previste in una nuova lottizzazione che però non è ancora iniziata e non sappiamo se e quando partirà. Il raggio d’azione del Comune è quindi molto limitato: purtroppo pure in questa vicenda si scontano anni di incuria e di cattiva gestione.
Una vicenda risolta positivamente per l’Amministrazione riguarda l’edificio sede del Maps, il Museo archeologico Portus Scabris. L’immobile, un ex casello, è stato ristrutturato con un finanziamento ottenuto dal Comune di Scarlino ma era rimasto sino ad oggi di proprietà del Demanio. Il Comune anni fa aveva quindi speso migliaia di euro per realizzare il museo senza però preoccuparsi di acquisire l’edificio nel patrimonio comunale. Appena insediati è arrivata la comunicazione del Demanio relativa ad un aumento notevole del canone di affitto: da 4mila euro annui, venivano richiesti 3mila euro mensili più gli arretrati degli ultimi dieci anni. Con la mia giunta siamo riusciti ad attivare una convenzione con l’ente statale che prevede il pagamento di un canone pari a 218 euro l’anno, in attesa del trasferimento definitivo del bene nel patrimonio comunale, scongiurando così un’ulteriore spesa per le casse comunali.
In tutte queste vicende c’è un denominatore comune: ogni lottizzazione ha presentato, e presenta, dei problemi che ricadono su tutta la comunità. Pare strano che il caso abbia condotto sempre alla solita sorte ogni opera di urbanizzazione. Per non parlare poi dei tanti edifici rimasti incompiuti, penso alla zona di Scalo, al Puntone, a Pian d’Alma, vere e proprie cattedrali nel deserto che sono lì come a testimoniare errori del passato che continuano ad avere ripercussioni negative sul nostro territorio. Purtroppo non possiamo cambiare il passato ma stiamo lavorando con impegno per migliorare il futuro del territorio.