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PERETA – «Pietro, un asino di dieci anni di un’azienda di Pereta, è stato ucciso oggi da un attacco di lupi» a raccontarlo sulla pagina Facebook del comune è il sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli.
«Dalla dinamica pare che si sia trattato di un branco di predatori che si aggira per la zona. Domattina l’Asl raggiungerà la zona per un sopralluogo. Si tratta dell’ennesimo attacco verso gli allevamenti del territorio e la situazione sta diventando insostenibile».
Il sindaco Cinelli si è già attivato con le varie istituzioni, Regione e Parlamento, denunciando «una situazione che non è più tollerabile. Dopo gli ovini e adesso gli asini, la sensazione è che prima o poi sia a rischio anche l’uomo. Sono necessari provvedimenti d’urgenza a tutela dell’economia, della sicurezza e dell’incolumità delle persone».
«Quello che è stato predato, in pieno giorno, è il ciuco di Pasquale Pacini» afferma Mirella Pastorelli presidente comitato pastori d’Italia. Pastorelli fa un nuovo appello alle istituzioni affinché si rendano conto dei disastri che compiono gli animali tutelati dallo Stato ed intorno ai quali ruotano soldi della comunità europea».
«Questa predazione ha lasciato sgomenta un’intera comunità, per il ruolo fondamentale che aveva questo ciuco, ogni volta che venivano organizzate iniziative: aveva partecipato al presepe vivente, un momento magico che fece vivere al paese un grande successo».
La presidente fa presente che «da giorni era stato avvistato un branco di lupi in prossimità delle campagne intorno a Pereta, ma come al solito nessuno aveva creduto a tutto ciò, adesso che i predatori hanno dimostrato la loro presenza, in paese aleggia oltre al dispiacere e alla tristezza molta paura. Paura più che lecita visto l’avvicinarsi ai centri abitati dei predatori».
La presidente sostiene che «dinanzi ai continui attacchi che si sono verificati nelle ultime settimane e per il caro vita che sta mettendo in ginocchio i lavoratori, non ci sono più parole da spendere, ma azioni da mettere in atto da parte delle istituzioni, che devono sollevare la testa e prendere in mano la situazione alfine di evitare la distruzione di una parte che fa dell’Italia un modello per tutto il mondo, ed evitare la perdita di posti di lavoro. Posti che in un momento critico come questo non si possono perdere».
«Il tempo è scaduto la politica si assuma la responsabilità o dica apertamente se da tempo ha un disegno, già pronto, di negoziazione con le multinazionali a forte discapito per i nostri prodotti e per tutto il comparto che vi ruota intorno».