GROSSETO – «Una manovra necessaria ma probabilmente insufficiente» così Confesercenti commenta il contenuto del decreto di misure urgenti per contenere gli effetti economici della crisi ucraina.
Il problema è vasto e riguarda imprenditori, famiglie, consumatori, a cui, con la manovra «si cerca di dare un po’ di respiro tra taglio delle accise e bonus benzina, ma certo non basta. Ci aspettiamo più coraggio dal Governo».
Poi Confesercenti prosegue: «Il caro carburante ci porterà un aumento del tasso di inflazione sino all’8%, la riduzione del pil, i minori consumi (per la Toscana si ipotizza sino a 2,1 miliardi). Tra l’altro senza neppure aver superato la crisi innescata dalla pandemia» afferma il presidente provinciale di Confesercenti Giovanni Caso.
«I costi di energia elettrica e gas per famiglie e piccole imprese sono in crescita rispettivamente del +78% e del +71,5%. Questo corrisponde ad una spesa aggiuntiva di oltre 800 euro all’anno per le utenze domestiche e ad una vera e propria stangata per le imprese, con aumenti fino a +12/15 mila euro annui per i ristoranti».
Tale situazione di caro energia nazionale si va ad inserire in un contesto locale già difficile per l’economia della Provincia di Grosseto, dove le buone presenze turistiche registrate nelle due recenti stagioni hanno rappresentato una boccata d’ossigeno non sufficiente a recuperare le perdite di ricavi per le imprese grossetane.
«In un territorio con un’economia fanalino di coda della Toscana come quello maremmano – prosegue Giovanni Caso – il caro-energia e l’effetto del conflitto in Ucraina rischiano di rendere vani gli sforzi dei nostri esercenti condotti negli ultimi due anni pandemici, frenando la ripresa, con le imprese già oggi allo stremo, ancor più penalizzate. La crisi pandemica non ha fatto altro che accentuare delle dinamiche in atto da un quindicennio: la continua diminuzione del numero di lavoratori indipendenti, inizialmente strisciante, negli ultimi anni, anche per effetto della crisi sanitaria, è divenuta galoppante».
«Senza sgravi fiscali ed incentivi mirati da parte di tutti i livelli della pubblica amministrazione, volti a sostenere le imprese nella difficile opera di ripresa, non basterà una buona stagione estiva, che naturalmente ci auguriamo, ad evitare l’emorragia degli esercenti, penalizzando fortemente tutto il sistema economico territoriale».