FOLLONICA – I consiglieri di opposizione Massimo di Giacinto, Charlie Lynn, Daniele Pizzichi e Danilo Baietti in una conferenza stampa tornano a parlare del festival estivo di musica che dal 2017 si svolge al Parco centrale della città.
Anche quest’anno, per la seconda volta, il Comune ha emesso un bando per assegnare la gestione del festival per i prossimi tre anni con la possibilità di proroga per altri tre. L’importo di gara è di 450mila euro per il triennio, quindi 900mila euro in caso di proroga, ma alle minoranze questi numeri non tornano e chiedono delle spiegazioni.
«Nel 2017 il Comune ha speso 60mila euro più Iva, nel 2018 e 2019 rispettivamente 90mila, nel 2020 il festival non si era svolto a causa della pandemia e lo scorso anno è successo una cosa molto anomala perché la rassegna si è svolta praticamente a costo zero per il Comune, per la precisione ha speso 900 euro in seguito all’assegnazione del bando dopo un ribasso del 99 per cento.»
«A fine gennaio 2022 – affermano i consiglieri -, prima della pubblicazione del bando, siamo intervenuti dando un suggerimento all’amministrazione, chiedendo di non organizzarlo nel mese di agosto, ma in altri periodi, come giugno o luglio per attirare le persone anche in quei mesi. Abbiamo visto che con eventi ben organizzati, come Piazze d’Europa, si attirano spettatori anche lontano dall’altissima stagione».
«Perché l’amministrazione ha scelto di organizzare il festival ad agosto? Pensiamo che del contributo allora non ce ne sia bisogno. I soldi dei cittadini vanno spesi con criterio. Sia chiaro, non siamo contrari alla rassegna di musica e ben vengano gli aiuti per organizzarla, ma non nel mese in cui Follonica è già piena di turisti e posti a dormire non se ne trovano».
Quello che non convince i consiglieri di minoranza è anche l’aumento della cifra che il Comune mette a disposizione, cioè 115mila euro per il festival e altre “risorse aggiuntive” pari a 35mila euro per “azioni culturali straordinarie”, con cui si intendono eventi “da svolgersi anche in altri spazi”. «Questa dicitura cosa significa?» – si chiedono i consiglieri.
«Abbiamo sempre sostenuto che bisogna fare una manifestazione di interesse – aggiungono -, infatti lo scorso anno è stato così e si è svolto un bellissimo festival, anche se l’aggiudicazione del bando è stata molto anomala a causa di un ribasso particolare del 99 per cento. Quindi nel 2021 si è realizzato un festival al prezzo di 900 euro con otto spettacoli. Quindi se è possibile farlo perché è aumentato così tanto il contributo anche paragonato agli anni precedenti, tra l’altro con lo stesso numero di serate e molti posti a sedere in più? Pare che quando a Follonica funzionano le cose bisogna sempre buttare via soldi».
«Segnaliamo anche un’altra cosa strana: tra i requisiti per partecipare al bando c’è l’obbligo di aver fatturato almeno 900mila nell’anno 2020 e 900mila nel 2021. È difficile pensare che una società specializzata in spettacoli possa aver guadagnato 900mila euro nell’anno del covid e quindi molte società saranno penalizzate per partecipare. Insomma, ci sono molte cose da chiarire».
«Non si capisce come mai – concludono Lynn, Di Giacinto, Pizzichi e Baietti – per avere lo stesso festival, con le stesse serate, nello stesso periodo, si aumenta di così tanto il contributo. Non c’è una logica. Detto questo sottolineiamo che siamo favorevoli al festival, ma diciamo che deve portare un beneficio alla città e ad agosto di certo non serve, soprattutto a queste cifre».