CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Continua con successo la collaborazione per la tutela dell’ambiente dunale fra l’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia e il centro ricerche Crisba (www.crisba.eu) dell’Isis “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto.
Nell’area dunale compresa fra Riva del Sole ed il camping Maremma Sans Souci sono state messe a dimora, questa mattina martedì 15 marzo, circa 250 piante, frutto della collaborazione ormai pluriennale fra il Comune costiero e il centro ricerche dell’istituto grossetano.
«Durante le due precedenti legislature nelle vesti di assessora alle politiche ambientali – dice soddisfatta la sindaca Elena Nappi – sono state gettate le basi di questa importante sinergia fra studenti, insegnanti e amministrazione comunale, ed oggi ci ritroviamo piacevolmente coinvolti in un nuovo programma di ripopolamento con il giglio di mare (Pancratium maritimum), una specie vegetale dunale autoctona che prende posto nel tombolo di Roccamare».
L’intervento in questione mette in rilievo, ancora una volta, la sensibilità delle due realtà nel considerare la flora dunale come protagonista della difesa delle coste, privilegiando così un approccio multidisciplinare nel contrasto all’erosione, incentrato non solo sull’impiego di barriere artificiali a mare, ma anche sulla tutela della vegetazione naturalmente presente.
«Spesso – afferma Lorenzo Moncini responsabile attività di ricerca del Crisba – si pensa alle piante dunali soltanto come elementi secondari, se non addirittura indesiderati per la fruizione delle spiagge, mentre rappresentano, invece, una preziosa risorsa nel contrasto all’erosione costiera provocata dal vento e dalle mareggiate ed hanno anche una al vera e propria funzione edificatrice nella costruzione della duna in modo da proteggere le aree interne dalla salsedine».
«Lavorare riscontrando il coinvolgimento e la responsabilità dei giovani su progetti come questo – conclude Elena Nappi – mi rende orgogliosa e ottimista per il futuro del nostro ambiente. Intervenire sulla fascia costiera, in particolare quella dunale, da sempre un ecosistema delicato e sensibile, vero e proprio scrigno di biodiversità, ripiantumando il giglio di mare è senza dubbio un’attività di enorme significato anche dal punto di vista educativo».
Fra le piante che sono state messe in natura dal Centro ricerche e dagli studenti della classe 3 A, indirizzo Enologico, del Leopoldo II di Lorena, vi sono la camomilla di mare (Anthemismaritima), l’ammofila (Ammophilalittoralis), la gramigna delle spiagge (Agropyrumjunceum) e 130 esemplari di una specie vegetale protetta, il giglio di mare (Pancratiummaritimum), molti dei quali prodotti a partire da seme ed altri accresciuti dal Centro a seguito di un recupero compiuto dalla Vab ecologica di Castiglione della Pescaia dopo la terribile mareggiata che ha colpito la costa nel 2018.
La piantumazione odierna è stata la quarta nel territorio castiglionese e la decima compiuta dal Crisba nella costa maremmana. Il Centro Ricerche è impegnato, infatti, da oltre dieci anni nella propagazione delle specie dunali a partire da seme autoctono, in laboratorio ed in serra, coinvolgendo attivamente gli studenti del Leopoldo II di Lorena in tutto il programma, dalle fasi di crescita alla messa a dimora in natura degli esemplari. Iniziative come quella odierna non esauriscono, quindi, la propria valenza con l’intervento di rinaturalizzazione, bensì hanno anche una funzione divulgativa, sensibilizzando alla tutela della flora locale.