GROSSETO – “Mafia e antimafia: dall’idea di Giovanni Falcone ai giovani d’oggi, l’impegno per la cultura della legalità”. Questo il titolo della conferenza tenuta dal tenente colonnello della Guardia di finanza Edoardo Marzocchi, capo settore investigazioni preventive della Direzione investigativa antimafia di Firenze.
L’incontro, organizzato dal dirigente scolastico Claudio Simoni e dal professor Vincenzo Iacobone, ha coinvolto i ragazzi del Polo tecnologico “Manetti-Porciatti” di Grosseto.
Il colonnello Marzocchi ha intrapreso, insieme agli studenti, una sorta di viaggio ideale attraverso gli ultimi decenni della storia italiana, soffermandosi sugli eventi più importanti in tema di mafia, dall’omicidio del Generale Dalla Chiesa alle stragi di Capaci e via D’Amelio, di cui ricorrono quest’anno i trent’anni. Ma soprattutto, ha cercato di spiegare ai ragazzi, con un linguaggio colloquiale e diretto, come il problema della mafia oggi non vada considerato legato soltanto alle regioni in cui alcune organizzazioni criminali sono nate, ma sia un fenomeno globale, che interessa ogni territorio in cui ci sia la possibilità di fare affari. Per questo anche la Toscana, e nello specifico la Maremma, non possono considerarsi immuni dal pericolo di infiltrazioni mafiose.
Tra l’altro, oltre a conoscere bene la Maremma per ragioni di lavoro, dato che la DIA ha una competenza regionale, Edoardo Marzocchi ne ha una conoscenza più profonda, essendo nato e cresciuto a Grosseto fino al 1996, quando ha vinto il concorso per l’accademia della Guardia di Finanza. Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria, in oltre vent’anni di servizio ha sempre ricoperto incarichi operativi: dal comando di una Tenenza in provincia di Palermo al Gruppo Operativo Antidroga di Firenze, dalla Compagnia di Prato alla DIA di Bologna e, infine, al Centro Operativo DIA di Firenze.
In questi anni ha condotto indagini contro la criminalità organizzata, italiana e straniera: dall’evasione fiscale al traffico internazionale di stupefacenti, dalla contraffazione allo sfruttamento di manodopera illegale, dal riciclaggio di denaro alle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.