ORBETELLO – «Cento anni fa, il 13 marzo del 1922, le squadracce fasciste assassinavano a Orbetello il bracciante agricolo Marco Curioni» a raccontarlo Lucio Niccolai, presidente Anpi Manciano.
«In un paese ideale l’attuale Amministrazione comunale avrebbe commemorato con una manifestazione pubblica questo terribile episodio così come i tragici eventi del 10 luglio del 1921, quando le squadre d’azione del fascismo occuparono militarmente la cittadina lagunare e distrussero i luoghi associativi, la Camera del lavoro, le cooperative, le società di mutuo soccorso, le attività commerciali e le abitazioni private dei cittadini che i fascisti ritenevano “sovversivi”, perché colpevoli di difendere i diritti dei lavoratori».
«In un paese ideale il palazzo comunale di Orbetello sarebbe stato listato a lutto per tutto l’anno 2021 per commemorare l’affronto subito cento anni prima dagli amministratori liberamente eletti, costretti alle dimissioni dalla violenza delle squadre fasciste. In un mondo ideale le amministrazioni comunali, di qualunque colore politico, sarebbero unite nel rifiuto del fascismo e della sua ideologia violenta e antidemocratica» prosegue Niccolai.
«L’attuale amministrazione comunale di Orbetello, invece, ha deciso di intitolare un parco pubblico al capo delle bande di violenti: Italo Balbo, che prima di essere un aviatore, fu uno dei maggiori precursori e organizzatori dello squadrismo fascista finanziato dagli agrari e dai latifondisti per soffocare e reprimere le lotte dei lavoratori della terra. Fondatore del fascismo ferrarese (1920) ne fu uno dei capi più in vista e si distinse nell’organizzazione di violente spedizioni. Accettò l’incarico di segretario provinciale del fascio di Ferrara nel febbraio del 1921 per una retribuzione mensile di 1500 lire e la garanzia di un impiego di bancario a fine mandato».
«Fu quadrumviro della Marcia su Roma e le sue gesta, violente e sanguinose, rievocate in forma autobiografica nel suo Diario 1922, “gli avrebbero valso – scrive Luca Verzichelli – dure condanne penali se non fossero sopraggiunte prima forti pressioni sulla magistratura e poi la cancellazione dei procedimenti all’indomani della fascistizzazione dell’amministrazione pubblica“».
«Dedicare un parco a questo personaggio, nel centenario della marcia su Roma (e si capisce benissimo che la scelta della data non è casuale), è un’offesa alla democrazia e alla Costituzione. Balbo fu deputato dal 1924 al 1939 e ricoprì vari incarichi nel governo fascista, condividendo tutte le responsabilità del regime. Fu certamente anche aviatore e compì un’impresa memorabile (la traversata oceanica con gli idrovolanti partiti dall’idroscalo di Orbetello). Ma può questo giustificare una dedicazione civile come quella proposta dall’Amministrazione comunale? A noi pare proprio di no».
«In questo senso condividiamo appieno le valutazioni e i giudizi storici espressi magistralmente dal professor Luca Verzichelli. L’amministrazione comunale di Orbetello ha voluto caparbiamente operare questo strappo istituzionale a dispetto di tutti gli appelli delle personalità della cultura e della società civile. La delibera è stata approvata, ma siamo certi che la Prefettura, a cui va comunque sottoposta, saprà applicare le leggi e non concederà l’autorizzazione a un’intitolazione che si configura senza dubbio alcuno come apologia del fascismo e dei suoi sistemi violenti. Nel frattempo, confidiamo che la società civile e democratica, le associazioni e le istituzioni, i semplici cittadini sappiano organizzare una protesta civica e corale contro questa barbarie che sicuramente un territorio storicamente democratico come la Maremma non merita e non può tollerare» conclude Niccolai.