GROSSETO – «Edilizia dopata dagli incentivi. Evitare vittimismi e concentrarsi su legalità e formazione». A dirlo Gianni Bracciali, segretario della Fillea Cgil.
«Oramai da tempo leggiamo a mezzo stampa di imprenditori preoccupati dalla mancanza di manodopera e degli aumenti dei prezzi dei materiali – continua -. Fllea Cgil è consapevole della situazione geopolitica preoccupante, che ha spinto ancora più in alto il prezzo dei materiali da costruzione. Già l’aumento improvviso della domanda aveva fatto schizzare i prezzi alle stelle. Oggi si aggiungono preoccupazioni legate all’energia. Molte imprese del territorio hanno già superato il limite della sostenibilità produttiva. Sicuramente un intervento automatico di aggiornamento dei prezzi unito alla loro effettiva rilevazione possono garantire un ulteriore contributo a continuare a produrre e ristrutturare. Però attenzione! La ripresa quantitativa deve trasformarsi in qualitativa».
«Le imprese più strutturate e con una vocazione a legalità e sicurezza hanno colto queste opportunità – aggiunge il segretario degli edili – e l’aumento dei cantieri legati ai bonus ha portato molto lavoro con le aziende che hanno assunto personale ulteriore per far fronte a questo aumento. Al contempo sono nate tante imprese che non hanno una storia produttiva alle spalle, o altre che con il dumping contrattuale fanno concorrenza sleale. Eludendo la doverosa applicazione del contratto edile. Nonostante che, in seguito agli ultimi provvedimenti del Governo, tutti i bonus fiscali possano essere concessi solo sulla base dell’applicazione del contratto di settore, pena l’esclusione dal loro godimento».
«Leggendo le dichiarazioni di certi imprenditori, pare di assistere a un reclutamento del personale di 50 anni fa. Non si accetta, infatti, lo stipendio che tenga conto della loro impreparazione. La retribuzione è stabilita dal contratto nazionale dell’edilizia, non dalle valutazioni discrezionali dell’impresa. E la formazione è basata sulle competenze mancati per andare in cantiere. Ecco perché vediamo casi d’imprese che montano ponteggi applicando il contratto dei metalmeccanici ed eludendo gli obblighi contrattuali su retribuzioni e formazione. Alla Cgil questo non va bene».
«Grazie ai nostri enti bilaterali come Scuola edile e Cpt, assicuriamo una formazione certificata e di qualità agli operai, sia a quelli che si affacciano per la prima volta nel settore, sia a quelli che hanno bisogno di una formazione specifica per le innovazioni sopraggiunte per lavorazioni e materiali. Diciamo no a tutte le situazioni che non prevedono l’applicazione corretta del contratto e alla formazione fai da te. Non tollereremo più questi atteggiamenti e ricorreremo all’ispettorato del lavoro ogni qual volta lo richieda».
«A breve – conclude Bracciali – sarà inaugurato il laboratorio della scuola edile ed amplieremo notevolmente la formazione. Stiamo procedendo con la Regione Toscana all’accreditamento per l’istruzione, che va ad aggiungersi a quella per la formazione che abbiamo già. Il primo progetto sarà quello contro la dispersione scolastica per tutti i ragazzi che non hanno completato l’obbligo formativo e potranno accedere a corsi triennali. Inoltre, siamo fondatori dell’Its dell’edilizia. Questo invece sarà rivolto alla formazione post diploma, quella specialistica. Il Pnrr prevedrà molti finanziamenti specifici che vogliamo utilizzare per avere risorse umane formate da introdurre nel mercato del lavoro».
«Fillea Cgil, insieme alle parti sociali della provincia, hanno molto a cuore la valorizzazione del contratto edile poiché è l’unico in grado di dare risposte concrete in termini di legalità e formazione. Inoltre, combatteremo con gli strumenti a nostra disposizione tutti quelli che eludono il contratto, convinti che così facendo garantiremo standard più elevati anche per le committenze», concludono dal sindacato.