GROSSETO – Tre rapine e un furto nel giro di pochi giorni. Un uomo, di nazionalità italiana, è stato fermato dalla Polizia: su di lui gravi indizi di colpevolezza, avrebbe agito nei negozi della città con in mano una pistola, risultata poi essere una riproduzione fedele di quella vera
La prima rapina è stata commessa nel pomeriggio di venerdì scorso nel negozio di frutta e verdura in via dei Mille a Grosseto. Nell’occasione una persona, che indossava un cappello di lana di colore scuro, una mascherina sul volto, giubbotto tipo piumino di colore scuro, minacciava la titolare con una pistola e le sottraeva la somma di euro 60, parte dalla cassa e parte dalla borsa. Dopo aver preso il denaro l’uomo usciva dal negozio e si allontanava in sella ad una bicicletta da passeggio.
La seconda rapina veniva commessa poco dopo all’edicola di giornali di via Mascagni da un uomo vestito nello stesso modo del soggetto che aveva rapinato il negozio di Frutta e Verdura di via dei Mille e con le stesse caratteristiche fisiche. Nella circostanza, sotto la minaccia di una pistola, sottraeva alla titolare la somma di circa 170 euro, parte dalla cassa e parte dalla borsa, allontanandosi in sella ad una bicicletta da passeggio.
La terza rapina è stata commessa nella notte del presso un esercizio pubblico, ristorante Las Palmas, di via Garibaldi a Grosseto. Nella circostanza un uomo era arrivato con una bicicletta; lo stesso, indossante un berrettino sul capo ed un giubbetto di colore blu, senza mascherina, dopo essere entrato nel locale, aveva estratto una pistola dall’interno del giubbino. La ragazza presente al bancone si allontanava, notando poi che l’uomo aveva sottratto parte dell’incasso per circa 80/90 curo dandosi poi alla fuga.
Il furto è stato invece commesso nel pomeriggio del giorno successivo: il 5 marzo all’interno della canonica della Parrocchia del Cottolengo sita a Grosseto. Nella circostanza era stato asportato il portafoglio di un sacerdote e l’autore del furto, vistosi scoperto, riconsegnava quanto sottratto dandosi poi alla fuga.
Le attività investigative svolte dalla locale Squadra Mobile consentivano di individuare un soggetto sospettato di essere l’autore dei fatti e che veniva trovato in possesso sia di una pistola, che risultava essere una fedele riproduzione di una vera, sia di capi di abbigliamento, sia di una bicicletta corrispondenti a quelli utilizzati dall’autore delle rapine ed in alcune circostanze ripresi da immagini di videosorveglianza.
In relazione a quanto appurato la persona veniva sottoposta a fermo d’indiziato di delitto e ristretto preso la casa circondariale di Livorno in attesa dell’udienza di convalida.
Si rappresenta che nella fase in cui pende il procedimento penale (fase delle indagini preliminari) l’indagato è da ritenersi Presunto innocente fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.