GROSSETO – «Se pensate che l’esortazione del Presidente del Consiglio comunale a saltare l’ora di pausa pranzo e procedere spediti sui lavori, sia stato un fulgido esempio di stacanovismo, mi dispiace ma siete sulla strada sbagliata. Della pausa però, comunicata nella convocazione e che peraltro sarebbe servita ai consiglieri più per fare telefonate di lavoro sbocconcellando un panino o assistere i propri figli, ne riparliamo nelle ultime righe finali di questo intervento».
A intervenire sul consiglio comunale di ieri, lunedì 7 marzo, è il consigliere Leonardo Culicchi (Pd).
«Il consiglio comunale di ieri – afferma – ha raccontato molte più cose di quello che la propaganda comunicativa del sindaco, indubbiamente ben attrezzata e celere ci ha presentato (ben attrezzata ma con i soldi nostri). Partiamo dal documento unico di programmazione (Dup), era un aggiornamento ma proprio perché tale, nella sezione strategica che prende le analisi macroeconomiche nazionali, regionali e locali come base di partenza per il raggiungimento degli obiettivi, ci fa intravedere la fine del tunnel pandemico ma non fa nessun accenno sul tunnel più lungo e tetro della guerra. Una crisi che sta cambiando tutte le proiezioni in riferimento al prodotto interno lordo, all’inflazione e soprattutto al Pnrr, probabilmente rivisto in sostanziali contributi alla riconversione energetica».
«Peraltro – prosegue Culicchi -, nel piano delle opere triennali, dei punti principali di ogni programma politico delle scorse amministrative, quali la riqualificazione di tutta la zona di Via Genova (praticamente la nostra piccola Silicon Valley) e l’agognata bretella di Via Giordania, si parla per la prima solo di generiche opere allo svincolo di via Senese, mentre della seconda nel piano non c’è proprio traccia. In realtà le parole Via Genova e Via Giordania le ritroviamo nelle “missioni” e quindi progettualità concettualmente legate al raggiungimento dei bandi del Pnrr della cui evoluzione ho scritto già sopra».
«Attenzione; per l’opposizione Il tema del Dup non è mai stato cavillare su una proposta diversa sul futuro della città ma vista l’eccezionalità del momento e dei soldi a disposizione come mai riaccadrà nella nostra storia, semmai sulla sacrosanta condivisione e partecipazione alle scelte più importanti, di tutti i motori (imprese, associazioni, rappresentanze) che questa città la fanno andare avanti ogni giorno. Questo piano invece è palesemente deciso solo dalla Giunta e non tutta, tanto è vero che dai banchi dei consiglieri di maggioranza non è uscito un solo intervento sul documento ma il silenzio assoluto c’è stato persino nelle dichiarazioni di voto. Peccato, non aver ancora capito che il Consiglio comunale è praticamente il parlamento della città».
«D’altronde che questa Giunta passi come una schiaccia sassi sul Consiglio comunale, che sia di maggioranza o di opposizione, lo si è ulteriormente capito in seconda commissione, dove si discutono proprio i punti del bilancio e del DUP, commissione convocata solo il 28 febbraio 2022 per ben oltre i termini per presentare emendamenti in merito, ampiamente scaduti il 25 dello stesso mese».
«Anche sul bilancio le cose non sono andate meglio – aggiunge Culicchi -; svilente è il ritardo di tre mesi per la proroga alla triplicazione degli spazi di occupazione del suolo pubblico a favore delle attività commerciali, ieri finalmente approvata ma non con immediata eseguibilità (a proposito cari amici commercianti, chi ancora quegli spazi li occupa pensando di essere in continuità, farebbe bene a chiedere all’assessore competente delucidazioni su eventuali sanzioni fino all’entrata in vigore del provvedimento stesso), e che dimostra quanto il voto contrario alla mozione del consigliere Giacomo Cerboni di novembre che quella continuità richiedeva, sia stata solo un ripicca politica ricaduta sulla pelle dei commercianti. Non solo, va evidenziato anche l’aumento delle tasse attraverso il canone di occupazione del suolo pubblico per quanto riguarda i cantieri edili permanenti e questo a scapito di un settore che ha subito in questi anni forti recessioni».
«La ciliegina sulla torta è stata poi la censura della Corte dei conti sulla gestione di cassa degli esercizi 2017,2018 e 2019 così come il milioncino derivante dal riaccertamento straordinario che dovrà far riemettere le mani nei rendiconti anche nel 2020 e 2021, è immaginabile quindi, per questo e i motivi legati alla guerra, quanto il bilancio di previsione approvato sia incongruente con i sorrisi e i toni enfatici dalla propaganda vivarelliana».
«Concludendo come vi avevo promesso torniamo sulla scelta di annullare l’ora di pausa pranzo e “procedere spediti” in un consiglio iniziato alle 8,30 e terminato alle 18.00. Una scelta dettata da cause meno nobili e spinta invece dalla paura che la maggioranza, nel proseguo dei lavori oltre il tardo pomeriggio, perdesse pezzi visto alcune assenze già annunciate e altre richieste poi prontamente ritirate. Vi anticipo, paura inutile, visto che alcune assenze c’erano anche nell’opposizione, già comunicate per inderogabili motivi di lavoro. Sì perché l’inadeguatezza e la corposa gestione di un ordine del giorno pieno zeppo di argomenti importanti ma anche incongruenti tra loro era evidente e difficile da gestire da tutti e da giorni».
«Dimenticavo – conclude il consigliere -, alle 14.00 in punto, in Comune si è presentato un dipendente di un bar in una divisa che devo descrivere “elegante”, per portare al primo cittadino un cestino pranzo pieno di prelibatezze. Credo che tra tutti gli assessori e i consiglieri il sindaco sia l’unico che ieri ha pranzato».