GROSSETO – “Accogliamo le richieste della mobilitazione femminista transnazionale, indicendo lo sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici e privati”, recita la nota di Cobas scuola Grosseto.
“In particolare intendiamo portare insieme nelle piazze i seguenti contenuti: contro lo sfruttamento dilagante in particolare nel lavoro femminile (maggiori licenziamenti e part-time imposti, lavoro in appalto, precarietà in estensione, salario inferiore a quello medio, pensioni sempre più lontane e “leggere”); contro il tracimare dello stato sociale e della sanità in ambito privatistico; contro la divisione sessuale del lavoro in cui quello di riproduzione e di cura è funzionale all’organizzazione capitalistica della società; contro la crescente violenza verso le donne, connessa ai ruoli e alle discriminazioni di genere che richiede la valorizzazione del punto di vista di genere; per una scuola e un’università pubbliche che garantiscano il diritto allo studio a tutte/i gli allievi/e senza discriminazioni, per il lavoro stabile e un reddito soddisfacente per lavoratori/trici, in ambienti sanificati e adeguati, con investimenti massicci per il miglioramento delle strutture, la diminuzione del numero di alunni/e per classe; la libertà e inviolabilità delle persone e il rispetto delle differenze; no agli interventi dei privati nella scuola; no all’Alternanza scuola lavoro e alla Dad, a fianco delle lotte studentesche; per la tutela della salute e sicurezza nei posti di lavoro, per una sanità pubblica potenziata, fuori dai circuiti privatistici, con la medicina di prossimità finalmente efficace; per la stabilizzazione nella Pa. di tutte le lavoratrici e lavoratori con contratti precari e/o in appalto; per la parità di diritti e di salario in tutto il lavoro privato e la fine della precarizzazione; per servizi pubblici che evitino di scaricare sulle donne tutto il lavoro di cura e di assistenza; per l’uscita immediata dallo stato di emergenza; no al Green Pass, no all’obbligo vaccinale; per il reintegro di tutto il personale sospeso dal lavoro”, conclude la nota.