GROSSETO – «La bonifica e messa in sicurezza dell’ex discarica del Casalone ad oggi risulta essere una ferita ancora aperta».
Così la consigliera comunale Rita Bernardini (Pd) che ha presentato un’interrogazione al sindaco.
«Nel 1996 è stata stipulata una convenzione tra il Comune di Grosseto e le Acli, in attuazione del programma delle opere di intervento della lottizzazione del Casalone (rep.6176/1996) che prevedeva l’opera di bonifica e messa in sicurezza dell’area in oggetto – spiega la consigliera -. Dal 1999 anno in cui è stato attivato un procedimento di bonifica che ha portato all’approvazione di un intervento di messa in sicurezza permanente, varie esplorazioni geofisiche condotte nel tempo hanno messo in evidenza la presenza di un vecchio scavo, confermando riempimenti con materiali di natura terrene ed in certe zone presenza di macerie edilizie di vario genere e percolato».
«Secondo quanto disponibile agli atti non è possibile escludere che i rifiuti siano entrati in contatto con l’orizzonte permeabile, essendo il tetto dell’acquifero situato ad una profondità variabile tra i 2 ed 20 metri. Ad oggi dopo proposte di modifica progettuali di bonifica e messa in sicurezza dell’area non approvate in conferenza dei servizi dopo tre anni di sperimentazione e dopo 21 anni dalla stipula della convenzione, ancora quest’area non è stata riconsegnata alla città».
«Come consigliere comunale ho chiesto all’attuale amministrazione come e con quali tempistiche intende intervenire affinché tale area possa essere bonificata e messa in sicurezza permanente, visto che i primi interventi risalgono al 1999».