FOLLONICA – «La questione del litorale dall’erosione costiera è un argomento che investe tutto il Golfo, da Piombino a Punta Ala».
A tornare sull’argomento l’associazione di tutela ambientale La Duna di Follonica.
«Dagli anni ’80 in poi, con l’aumento dell’aspetto commerciale del turismo balneare, i problemi derivati dalla diminuzione delle spiagge e l’avanzamento del mare sono stati maggiormente evidenziati. Stabilimenti balneari danneggiati e con poca spiaggia, dune costiere attaccate dalle onde, mareggiate disastrose e interventi umani di edificazioni troppo vicino al mare sono diventati argomento comune delle conversazioni private, giornalistiche ed amministrative».
«Diversi sono stai gli interventi spalmati negli anni e uno dei comuni più interessati è stato senza dubbio Follonica, con posa di vari tipi di barriere a mare di vari tipi, interventi che poi sono culminati con le barriere soffolte che ad oggi proteggono gran parte del litorale comunale. Alcuni problemi risolti, adesso la spiaggia è abbondante praticamente dappertutto, aumento dell’offerta balneare e quindi per tutti, privati e utenti delle spiagge libere. Rimane il problema dell’impatto sul sistema marino nel suo complesso. Gli interventi ripetuti con draghe e sorbone per ripascere le spiagge con materiali provenienti da poca distanza dalla riva non ha certo migliorato lo stato di acqua e sabbia. Adesso sembrerebbe che altre parti del golfo avessero intenzione di mettere in campo interventi di “miglioramento” delle superfici disponibili in ambito balneare».
«Uno di questi è stato annunciato in un tratto di particolare pregio ambientale e paesaggistico, tra Torre Mozza e il confine follonichese. Questo tratto è già stato nel passato sede di un intervento di messa a mare di barriere emerse, ancora presenti, per evitare danni al villaggio turistico Baia Toscana. Adesso si vorrebbe intervenire sul tratto a nord, quello che vede la presenza della beach rock a pochi metri di distanza dalla riva. Un sistema ambientale unico nel nostro mare, una striscia di roccia che vista dall’alto va dalla zona di Perelli fino al follonichese. Un paradiso ambientale per molti organismi marini , pesci, molluschi, con un acqua pulitissima. La nostra barriera corallina con l’aggiunta del fattore storico archeologico in quanto non era ed è raro imbattersi in qualche ricordo del passato piu’ antico che si manifesta con la presenza di cocci di anfore o tegole di navigli affondati due secoli fa».
«Forse è per questo che molti sono convinti che la lunga striscia parallela alla spiaggia sia la vecchia atrada Aurelia di epoca Romana. Noi saremmo preoccupati che un altro tratto di questo sistema ambientale possa essere danneggiato o addirittura sparire come è già avvenuto nei pressi del Fosso Cervia a Follonica o più a nord vicino ai confini comunali».
«Vorremmo avere rassicurazioni che gli interventi di eventuali ripascimenti o chiusura di varchi o altro non danneggino la beach rock oaddirittura la facciano sparire. Forse sarebbe meglio sistemare le parti di pineta e duna crollate, porzioni che furono già oggetto di interventi di costruzione di muraglie di vario materiale, dai blocchi di tufo al cemento armato, che oggi giacciono crollati dopo le varie mareggiate mal sopportate. Forse sarebbe meglio lasciare qualche metro al mare per espandersi con minor violenza, indietreggiare di qualche metro senza mettere altro carico su un piccolo lembo di terra che ha ampiamente dimostrato di non poterlo sopportare».
«L’appello – concludono dall’associazione – lo rivolgiamo agli enti competenti, al sindaco di Piombino in primis».