ORBETELLO – “Vorrei intervenire sulla pubblicazione del vostro sondaggio sull’intitolazione di un monumento di un certo rilievo come l’idroscalo di Orbetello. Ringraziandovi per l’attenzione che ponete sul tema della memoria, e mosso soltanto dal desiderio di dare un contributo pro bono, muovo due rilievi, uno di metodo e uno di merito”, così la nota di Luca Verzichelli, professore ordinario del Dipartimento di Scienze sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena.
“Sul metodo, dovendo chiedere anche in forma di esercizio ludico o simbolico, una qualche forma di deliberazione pubblica, è bene orientare i membri della ‘giuria popolare’ con una istruttoria adeguata. Da questo punto di vista, oltre alla pagina di wikipedia, se non si vuol cadere nella narrazione antiscientifica e nella vulgata della post-verità per cui la conoscenza è distribuita ‘casualmente’ e ognuno può sparare la sua verità, converrebbe dare voce ai lavori storiografici validati scientificamente già dedicati a Balbo e al suo tempo. Come tutte le scienze sociali, la storia è ben lontana dalla perfezione. Ma forse rimane più affidabile delle chiacchiere. Non è questa la sede per indicare una bibliografia sull’argomento ma forse due o tre punti di vista di storici riconosciuti sull’argomento potrebbero aiutare tutti a farsi un’idea”.
“Soprattutto, io presenterei a coloro che devono esprimersi le argomentazioni concrete, pro o contro, che colgono al di là della empatia o delle caratteristiche di un personaggio, implicazioni e impatto di lungo periodo di una scelta che è pubblica (cioè, fatta da chi rappresenta tutto il pubblico e orientata a coltivare la memoria del pubblico di oggi e di domani). Sul vostro sondaggio il ‘dibattimento’ è rappresentato da due ragioni presentate come opposte: Balbo campione dell’aviazione contro una generica forma di ‘appartenenza/impegno’ nel regime e nel partito fascista. Mi permetto di dissentire. Balbo fu co-fondatore del Pnf. Responsabile di eccidi e pluri-imputato di crimini per i quali non rispose soltanto grazie all’istaurazione della dittatura che lavò a lui e agli altri capi del fascismo la fedina penale. E poi fu tra i leader di quel regime. La sua vera o presunta competizione con Mussolini non ne fa un eroe della libertà. Al contrario amplifica la sua immagine di responsabile di un regime violento, semi-totalitario, razzista. Forse antipatico al Duce, ma sempre allineato e deferente con il regime e le sue politiche di odio”, prosegue.
“Balbo ‘Aviatore’ è dunque una proiezione di Balbo ‘Gerarca’. Non ci sarebbe stato il mito dell’eroe delle trasvolate se non si fosse trattato di un mito già esistente del partito e del regime. Le qualità tecniche e la personalità di Balbo possono e debbono essere studiate con obiettività. Ma quando si fa una scelta come quella dell’intitolazione di un memoriale non si può prescindere dal ruolo complessivo di un personaggio pubblico”.
“Arrivo al merito. Se non si è sentito il bisogno di procedere con questa scelta per tre quarti di secolo, è evidentemente segno che la collettività non ha voluto sin qui rinunciare alla natura intrinsecamente antifascista della nostra cosa pubblica (di cui fa parte l’Idroscalo) per accontentare la parte ‘esclusa’ (chiamiamoli per nome, i neo fascisti e tutti coloro che pensano che il fascismo fece ‘cose buone’) che vedrebbe in qualche modo queste politiche simboliche come risarcimento. Oggi questa idea pessima di revisionismo torna sotto forma di uno scambio imbarazzante: idroscalo ai fan di balbo e nel contempo cittadinanza per la Segre”, spiega Verzichelli.
“Noi cittadini anziani sappiamo che questo tipo di operazioni sono oggi considerate necessarie dalla politica (o meglio dai meno lungimiranti tra i politici, preoccupati solo della propria sopravvivenza) che si illude di cementare grazie a questi accrocchi alleanze politiche e pezzi di elettorato diversi. Immagino che questo scambio serva per esempio ad una giunta di centro-destra per tener buona un’ala che strizza l’occhio al neofascismo, ancorandosi nel contempo ai tanti moderati autenticamente democratici e (quindi) antifascisti. Mi chiedo però cosa dovrebbe capire un ragazzo di quindici anni rispetto ad operazioni come queste. La mia risposta è che il qualunquismo e il menefreghismo più bieco la farebbero da vincitore: ‘sono tutti uguali’. ‘La storia ognuno la scrive come vuole’. “è solo un problema di questi politici per tenere la poltrona”. Ecco cosa capirebbe”.
“Bene allora spiegare a quel ragazzo che anche il più grande aviatore della storia (le cui gesta aviatorie sicuramente troveranno adeguato spazio nell’area museale che dovrà accompagnare il rifiorire dell’idroscalo) non può essere il nome di un monumento pubblico perché è stato mandante e responsabile della morte della democrazia in Italia. Esattamente un secolo fa. Intitolargli l’idroscalo significherebbe condannare quel posto a diventare un luogo iconico di pochi esaltati, vanificando le ottime idee di un uso pubblico condiviso della memoria e di un rilancio della politica culturale (anche in prospettiva economica e turistica) nella nostra terra”, conclude.