GAVORRANO – Il futuro dei borghi è a rischio? È una domanda che l’amministrazione del sindaco Andrea Biondi si pone da molto tempo.
Lo spopolamento dei piccoli centri è ormai diventato un problema a cui trovare un rimedio non è semplice. Gavorrano di borghi ne ha ben quattro: il capoluogo, Ravi, Caldana e Giuncarico.
«I nostri borghi – afferma il primo cittadino – vivono uno spopolamento legato alla perdita delle attività economiche e il cambio di uso e costumi delle famiglie. I dati degli ultimi anni lo confermano: il numero degli abitanti nella nostra provincia sostanzialmente non è cambiato, ma nel capoluogo Grosseto gli abitanti sono raddoppiati».
Ciò significa che tendenzialmente le persone si spostano verso i grandi centri urbani e molto spesso le loro case nei piccoli paesi rimangono disabitate. «A Gavorrano – dice il sindaco – ci sono tanti immobili abbandonati, un fatto che incide anche sul decoro urbano dei centri storici. In più i servizi essenziali, come le banche, la posta o i supermercati chiudono e bisogna trovare una via per disinnescare questo meccanismo».
Ma come? L’amministrazione in collaborazione con alcuni rappresentanti dei vari borghi ha tracciato una progettualità per rendere più attrattivi i centri storici con un occhio soprattutto al turismo. Succede così ad esempio a Caldana dove lo scorso anno è iniziato i progetto di accoglienza diffusa che coinvolge tutto il borgo. In pratica i privati, proprietari degli appartamenti, in parte già utilizzati per gli affitti turistici, hanno creato una rete ad hoc per proporre al turista un sistema collettivo di accoglienza che coinvolge anche le attività commerciali, i ristoranti e le associazioni.
Anche a Gavorrano qualcosa si muove in questo senso. Grazie alla vendita del campeggio La Finoria, gli introiti sono stati destinati a una serie di progetti tra cui il rifacimento del pavimento dell’ultima parte di via dei Pannocchieschi per 250mila euro; il recupero della via sotto la Rocca che chiude l’anello pedonale del centro storico e la scalinata di piazza Resistenza per 95mila euro. Inoltre è in programma una pista per mountainbike nel piazzale del parco della Finoria.
A Ravi invece si sta ragionando sulla chiusura del traffico di via della Serra (investimento da 20mila euro) per creare un percorso faunistico che porta fino alla miniera di Ravi Marchi. Nella zona della miniera, dove attualmente si trova il parco giochi, potrebbe nascere un parco avventura (investimento da 65mila euro) nell’ottica di unire un percorso museale a quello di intrattenimento. Sempre a Ravi rimane da recuperare l’ex teatro comunale per il quale ci vorrebbe un impegno economico di 900mila euro.
A Giuncarico invece è in corso la preparazione del bando per affidare la gestione della piscina comunale e il recupero dell’ex campo da tennis ormai in disuso e che purtroppo presenta anche un movimento franoso della struttura.
Anche a Caldana, che quest’anno accoglierà i primi turisti del progetto di accoglienza diffusa, l’amministrazione comunale vorrebbe recuperare la pista polivalente e realizzare dei parcheggi e un punto panoramico sotto il bastione della chiesa San Biagio oltre a un’enoteca e un front office turistico.
«Di recente abbiamo ospitato un gruppo di studenti olandesi della scuola di management – spiegano Giancarlo dell’Orco e Ilaria Krismer, i coordinatori del progetto a Caldana -. Attualmente abbiamo individuato 79 posti letto, ma arriveremo a circa 95, per i quali stiamo creando un listino prezzo e il sito web. L’accoglienza diffusa è partita da Caldana, ma l’obiettivo è valorizzare tutto il territorio, quindi anche gli altri borghi».