GROSSETO – Sono racconti di dolore, racconti di paura per chi è rimasto a casa, in Ucraina. C’è riconoscenza negli occhi di molti, uomini e donne, che vivono da anni in Italia, e che sono grati per la presenza in piazza di tanti concittadini grossetani al loro fianco. La manifestazione per la Pace in piazza Dante a Grosseto ha visto la presenza di tanti ucraini, donne soprattutto ma non solo, ed anche associazioni, partiti, sindacati. Sindaci e assessori di molti comuni della provincia.
C’è Igor, il cui figlio è cresciuto a Grosseto e lavora in Ucraina, come giornalista, c’è Olga preoccupata per la sorella e per i nipoti, ci sono donne che qui in Maremma si sono sposate e hanno avuto bambini, e che tremano per le madri, i fratelli, i padri rimasti nella loro patria.
Ma c’è anche tanto orgoglio «Siamo un popolo fiero, che non si arrende – raccontano – combatteremo sino alla fine, con le armi che abbiamo. Se la Russia crede che sia semplice e chi ci arrenderemo vuol dire che non sa con chi ha a che fare».
«Siamo abituati alla nostra autonomia e libertà. Io conosco il russo, ho anche amici russi, so che molti di loro sono addolorati per questa situazione. Siamo due popoli simili, ma non siamo un unico popolo, l’Ucraina è abituata a decidere per se stessa».
C’è chi ancora non ci crede: «Che la situazione non era tranquilla lo sapevamo, ma non credevamo che saremmo giunti a questo, ad un’aggressione armata, ai bombardamenti sulle nostre case, ai carri armati».
«Era dal 2014 che si stavano preparando, e alla fine hanno fatto quel che volevano fare da tempo. Se riusciranno nel loro intento poi toccherà agli altri stati attorno a noi». Tanti ringraziano i maremmani per essere scesi in piazza al loro fianco.
«Sono qui come Leonardo Marras, come cittadino, come tutti noi che spontaneamente ci siamo sentiti obbligati a scendere in piazza – afferma l’assessore regionale Marras -. Un ragazzo in piazza ha detto “le guerre si fermano grazie ai popoli” e questo è vero. Una delle immagini più belle è quella di San Pietroburgo con la piazza piena di ragazzi che manifestano contro la guerra. Spero si fermi l’escalation perché quello che sta avvenendo in Europa è inaccettabile».
«Quello che è successo è contro tutti gli accordi delle nazioni uniti contro tutto quanto era stato sottoscritto anche dalla stessa Russia i trattati che sanciscono l’intangibilità dei confini – precisa Francesco Limatola presidente della Provincia di Grosseto, la prima ad aver esposto la bandiera della Pace -. Questa guerra entra nel cuore dell’Europa. È importante essere qui perché è in gioco l’indipendenza e la libertà di una nazione».
«Dobbiamo manifestare per la pace, oggi e sempre, perché ciò che sta succedendo in Ucraina, ciò che sta subendo il suo popolo, è un qualcosa di grave ed inqualificabile» precisa l’assessore del comune di Grosseto Luca Agresti.
«È giusto esserci, è giusto essere qui, al fianco della comunità ucraina che è presente sul nostro territorio – racconta l’assessore del comune di Follonica Mirjam Giorgieri -. Nei prossimi giorni organizzeremo un momento di approfondimento a Follonica con i ragazzi delle scuole».
«Stamani ho parlato con badante dei miei nonni, ucraina, che ci ha raccontato cose agghiaccianti – prosegue Andrea Biondi sindaco di Gavorrano -. Le donne con i figli sono fuggiti in Polonia mentre i mariti sono rimasti in principio per lavorare, e ora sono pronti ad armarsi per resistere. Ho convocato una riunione del comitato Gavorrano solidale, perché ci sarà bisogno di organizzarsi in vista dei ricongiungimenti familiari di donne con i mariti e i figli che le raggiungeranno in Italia senza conoscere la lingua e senza un posto in cui stare».
Il sindaco di Capalbio, Gianni Chelini ricorda: «Sono particolarmente scosso perché vengo da una cena, ieri sera, in cui una signora ucraina ci ha raccontato la sua storia: la storia dei suoi parenti che sono in Ucraina e che stanno organizzando la resistenza. Il suo racconto disperato e diretto ha colpito tutti noi che l’ascoltavamo. Pensavamo che queste tragedie non appartenessero più all’occidente. Essere qui a manifestare è il minimo che si possa fare: l’impegno deve essere quello di dire mai più».
Il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine prosegue: «È importante manifestare contro la guerra; aldilà delle sanzioni che metteranno in campo la diplomazia e i governi per contrastare le azioni vili di Putin, è importante che ci sia un movimento di popolo contro la guerra, che deve essere sempre ripudiata perché porta solo sofferenza e dolore».
Anche Anpi era in piazza a testimoniare il no alla guerra «Con l’attacco all’Ucraina, da condannare senza appello, uomini donne e bambini, a cui va tutta la solidarietà, tornano a temere per loro vite mentre dopo 77 anni una guerra di grandi proporzioni sembra riaffacciarsi in Europa. Questa tragedia richiama tutti al più grande senso di responsabilità e di fermezza. Come Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, eredi di coloro che in tempi e con modi diversi si opposero alle politiche nazionaliste del nazismo e del fascismo, aspirando a un mondo di Pace Libertà e Giustizia, si sente forte l’obbligo di richiamare tutti al pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione, con il quale le Madri e i Padri Costituenti, ben conoscendo gli orrori dei conflitti, vollero sottolineare il perenne dovere al ripudio della guerra ed alla ricerca di soluzioni negoziali».