GROSSETO – “Di fronte alla gravissima crisi internazionale che si è aperta nelle ultime ore tutto sembra aver perso di importanza e le preoccupazioni sono cresciute prima di tutto dal punto di vista umano e della sicurezza del popolo ucraino e dell’Europa intera, poi anche sotto l’aspetto economico per le tremende conseguenze che potrà avere sul sistema produttivo e commerciale anche toscano – commenta Leonardo Marras, assessore all’economia e al commercio della Regione Toscana –, ma dobbiamo assolutamente continuare a lavorare soprattutto sulle questioni più rilevanti, come quella delle concessioni balneari”.
Dopo la costituzione dell’annunciato tavolo di confronto con i sindaci dei comuni costieri toscani, l’assessore Marras e Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci e responsabile per Anci Toscana per il demanio marittimo, commentano l’emendamento del Governo: “Un testo che è necessario rivedere. Serve riformare il comparto, ma con criterio: è necessario riconoscere i legittimi diritti dei concessionari attualmente operanti con la salvaguardia del valore aziendale e degli investimenti fatti”. Nell’emendamento governativo è stato eliminato il riferimento al valore dell’azienda, “così si rischia di mettere in ginocchio un intero comparto costituito per lo più da imprese familiari – affermano – e di compromettere un settore strategico per l’economia”.
“La riforma licenziata dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa contiene molti elementi presenti già nella legge regionale toscana, oltreché alcuni criteri indicati dalle Regioni. Adesso è necessario non fare passi indietro”, aggiungono ancora. Confermando poi che in settimana è in programma l’incontro con le associazioni dei balneari toscani “per confrontarci su una posizione condivisa e poter così rappresentare al meglio la Toscana avanzando le nostre proposte al Parlamento. L’obiettivo di tutti – concludono – deve essere dotare l’Italia di una legislazione in materia di demanio marittimo avanzata sul piano della concorrenza, della tutela dell’ambiente e della salvaguardia della piccola impresa che ha dato valore alle spiagge con il proprio lavoro”.