GROSSETO – Manca sempre meno alla conclusione di un viaggio (o solo di una parte?) di Grosseto come Capitale della cultura 2024.
Lo sappiamo, lo abbiamo già detto ma conviene ribadirlo: sperarci non costa nulla e vedere la nostra città – intesa come territorio, tradizione e cittadini – così in alto, ovvero in lizza tra le dieci finaliste, inorgoglisce.
Ma a che punto siamo? Allora, per essere precisi, ci siamo lasciati all’incontro di ieri, a Roma, nella sede di Confagricoltura nazionale. In quell’occasione, con la presenza del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, dell’assessore con delega alla Cultura Luca Agresti, della giunta in generale, di Anna Bonelli e non solo, è stata presentata la candidatura di Grosseto come Capitale della cultura 2024 in un “palcoscenico” di rilevanza nazionale.
E ora? E ora gli occhi sono puntati al 3 marzo, data in cui la Commissione per la designazione del titolo di Capitale italiana della cultura incontrerà (da remoto) i rappresentanti delle istituzioni e della cultura locali che metteranno ancora di più in luce la bontà della candidatura di Grosseto.
E poi? E poi dopo che tutte le altre nove finaliste saranno sentite (Ascoli Piceno, Chioggia, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza), verso la metà di marzo si potrà (finalmente!) conoscere il nome della prossima città che sarà Capitale italiana della cultura 2024.