GROSSETO – «Siamo stati totalmente dimenticati» Daniela De Iacob è una delle donne impiegate alla Rsa Pizzetti. La sua cooperativa, la Cis (Cooperativa italiana servizi), si occupava del settore lavanderia e guardaroba nella struttura sanitaria che poi è stata chiusa, oltre che in quella di Scansano.
Insieme a lei una collega impegnata nella stessa cooperativa, cinque persone della Ecoclining, settore pulizie, e altre quattro impegnate nella sicurezza. «Siamo rimasti con un pugno di mosche in mano». Di fatto De Iacob, assieme a due altre colleghe, lamenta la scelta fatta da Coeso e sindacato di tutelare solo infermiere e oss, appartenenti alla cooperativa Mediterranea «Dimenticando che le cooperative appaltanti erano invece quattro».
I lavoratori di quest’ultima cooperativa sono 33 e saranno riassorbite alla struttura di via Genova. «Tranne Luana Dori, la parrucchiera e Letizia Virzi, l’estetista che sono restate fuori dall’accordo».
«Nessuno ci ha avvertiti, nessuno ci ha detto nulla, nessuno ha intavolato una trattativa con noi. Il 17 ho ricevuto la lettera che mi diceva che il 18 l’ospedale Pizzetti avrebbe chiuso, e che le ore che effettuavo nella struttura non ci sono più. Resta attivo il servizio a Scansano, quattro ore tre volte a settimana, per un totale di 12, contro le 38 precedenti. Per completarmi l’orario stanno usando ferie e permessi, ma la mia cooperativa mi ha già fatto sapere che non ci sarà posto per me, dopo 21 anni di lavoro. Ho 56 anni e mi mancano due anni alla pensione».
«Il 17 ho ricevuto la lettera, il 18 sono usciti gli ultimi due ospiti dalla Rsa. Siamo dei fantasmi, nessuno ci ha mai preso in considerazione e questo dopo 21 anni che lavoro al Pizzetti. Parlano di problemi strutturali: hanno fatto tutto di fretta, con un sistema da macelleria sociale, anche i lavoratori della Mediterranea l’hanno saputo il 24 dicembre. Il nostro contratto di appalto si sarebbe dovuto concludere nel 2025».
«Ci sono persone che hanno un mutuo, altre, come me, a cui mancava poco per andare in pensione, c’è una donna, con figlio a carico, per cui quello era l’unico stipendio. Siamo tutti a casa senza prospettive, nel silenzio più totale» prosegue De Iacob.
«Persino i sindacati, nel nostro caso, sono stati latitanti. Fabrizio Boldrini ha detto che ci sono nove cooperative disponibili a riassorbire il personale, ma dove sono? Noi non ne siamo a conoscenza. Dove sono? E poi parliamo di contratti: chi era assunto a tempo indeterminato ed è stato riassorbito (infermieri e oss) è stato preso a sei mesi. Poi che succederà?».