GROSSETO – In questi giorni di recupero istituzionale della memoria, il direttivo della sezione Anpi “Elvio Palazzoli” di Grosseto desidera condividere con la cittadinanza grossetana la seguente breve riflessione di una giovane studiosa maremmana, Martina Guadalti, autrice di un saggio recentemente pubblicato dall’editrice Effigi, “L’Africa è di tutti, ma non per tutti. Storia coloniale italiana in Africa” (2020).
«Di Martina abbiamo un bel ricordo: ha partecipato ad una delle prime edizioni del nostro Progetto “A scuola di Costituzione”, quella del 2013-2014, di cui si aggiudicò con un proprio elaborato il premio, che ebbe anche il prestigioso riconoscimento della Regione Toscana».
«In Italia pochi sanno che il giorno della memoria, per gli etiopi, è il 19 febbraio, giornata in cui vengono ricordate le vittime del colonialismo italiano. La data non è stata scelta a caso: tra il 19 e il 21 febbraio 1937, infatti, i fascisti italiani compiono il massacro più grande della storia italiana in Etiopia. Circa 30 mila civili etiopi, per la maggior parte donne, anziani e bambini vennero uccisi nei modi più atroci».
«Il 19 febbraio 2022 ricorre l’85° anniversario dal fallito attentato compiuto da alcuni giovani etiopi ad Addis Abeba, contro il vicerè e governatore fascista dell’Etiopia, Rodolfo Graziani, dichiarato criminale di guerra dalla Nazioni Unite per l’uso spregiudicato dei gas asfissianti nelle guerre d’Africa e mai processato per questo crimine».
«I crimini commessi dal colonialismo italiano sono sconosciuti ai più, e idealizzati nell’ottica, ancora fortemente radicata, degli “italiani brava gente”, perché di questa triste storia non solo non si parla, ma non se ne è ancora presa coscienza. D’altronde, cosa ci importa della Giornata della Memoria in Etiopia? Si celebra a migliaia e migliaia di chilometri di distanza da noi, e riguarda una storia considerata per lo più secondaria. Eppure, quei massacri sono una realtà storica, e realtà sono gli innumerevoli crimini commessi dal colonialismo italiano e fascista in Africa».