GROSSETO – Il prossimo 10 febbraio il consiglio comunale di Grosseto sarà chiamato a votare la mozione presentata da Grosseto Città Aperta con la quale si chiede che l’amministrazione aderisca ad Avviso Pubblico, la rete di enti locali contro le mafie.
“Il nostro territorio, e più generale la Toscana non è terra di mafie. Però – affermano i consiglieri di Grosseto Città Aperta, Carlo De Martis e Marilena Del Santo – è terra dove le mafie hanno importanti presenze e stanno sviluppando forti interessi. Solo pochi giorni fa, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore generale di Firenze ha dichiarato che: La provincia di Grosseto si distingue per l’intensità dei segnali di rischio di penetrazione criminale che presentano livelli superiori rispetto alla media regionale.
D’altronde è noto che l’influenza delle organizzazioni criminali non è più limitata alle tradizionali zone d’insediamento, e le fortune acquisite attraverso attività illegali vengono reinvestite nell’economia legale, tanto più facilmente in quegli ambiti non abituati a confrontarsi con certi fenomeni. La sottovalutazione è allora l’errore più grave che la politica può commettere, e la storia dell’infiltrazione mafiosa nel nord Italia ne è la dimostrazione”.
“Lo stesso procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze – proseguono – rimarca come uno dei comparti maggiormente interessati dal riciclaggio sia il settore alberghiero e della ristorazione, per cui non stupisce, solo per stare alle cronache degli ultimi tempi, il sequestro di un’impresa della ristorazione con sede a Marina di Grosseto nell’ambito di un’operazione della Procura di Roma contro il clan Casamonica e la ‘ndrangheta”.
“Le mafie hanno ormai compiuto una metamorfosi che le ha condotte ad abbandonare l’uso della violenza in favore di politiche di infiltrazione nell’economica legale, tanto più efficaci in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando. E’ così – proseguono De Martis e Del Santo – che da un lato la Direzione Investigativa Antimafia ha denunciato una crescita nella gestione illecita dell’imprenditoria attraverso l’offerta di ‘aiuto’, da parte dei clan, a cittadini e imprenditori colpiti dalla crisi. Dall’altro lato la prossima attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza comporterà l’impiego di consistenti risorse economiche e la realizzazione di numerose opere pubbliche rispetto alle quali è già stato espresso l’allarme per il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata”.
“Avviso Pubblico è un’associazione di enti locali e regioni che lavora fin dal 1996 per promuovere l’educazione alla legalità, il contrasto alle organizzazioni criminali e l’impegno diretto delle istituzioni territoriali nell’affermazione delle regole democratiche e di percorsi di sviluppo.
Una rete alla quale aderiscono oltre 500 tra comuni, province e regioni, tanto che oggi costituisce una delle principali realtà del Paese nell’ambito delle politiche antimafia e della formazione di cittadini, amministratori locali e personale della pubblica amministrazione.
L’adesione del Comune di Grosseto ad ‘Avviso Pubblico’ – vanno avanti i consiglieri di Grosseto Città Aperta – rappresenterebbe pertanto un segnale forte innanzitutto da un punto di vista simbolico, fondamentale nell’azione di contrasto alle mafie, ma costituirebbe altresì una straordinaria opportunità a livello operativo, consentendo all’Ente di avvalersi di contributi di ordine tecnico, formativo e divulgativo di prim’ordine”.
“L’auspicio è allora che il consiglio comunale saprà cogliere questa opportunità nell’interesse dell’intera comunità”, concludono De Martis e Del Santo.