GROSSETO – Si terrà a Grosseto il prossimo mercoledì 9 febbraio alle ore 17.30, nella sala del consiglio Comunale, una tavola rotonda dal tema: “Sulla via del ricordo”, organizzata dal “Comitato 10 febbraio” di Grosseto. Parteciperanno al dibattito il professor Davide Rossi, della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, dalmati e fiumani, Massimiliano Tita del Comitato valorizzazione patrimonio culturale Veneto in Istria e Dalmazia, e Francesca Carpenetti, referente ‘Comitato 10 Febbraio’ a Grosseto.
Saluti istituzionali da parte del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, del vicesindaco, Fabrizio Rossi, e dell’assessore Bruno Ceccherini.
Sarà possibile seguire la conferenza sulla pagina Facebook del ‘Comitato 10 Febbraio Grosseto’.
Proseguendo, l’altro momento riguardante la commemorazione del “Giorno del Ricordo” si terrà il giorno successivo, giovedì 10 febbraio alle ore 17.00 presso il parco della Rimembranza, sulle Mura Medicee grossetane, con una brevissima cerimonia e deposizione di un mazzo di fiori sul monumento al Milite Ignoto.
“Il “Giorno del Ricordo”, è una solennità civile nazionale istituita con la Legge 30 marzo 2004, per la memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo istriano, fiumano e dalmata e della più complessa vicenda del confine orientale. Ricordare è come ritornare, in un tempo o in un luogo – commenta la referente del comitato Carpenetti –. Non dobbiamo scordare il dramma personale e collettivo degli italiani di Istria e Dalmazia, degli infoibati, e delle tante persone costrette a lasciare la loro terra, con l’unica colpa di essere italiani”.
“Adesso è arrivato il momento – prosegue Francesca Carpenetti – di offrire ai giovani l’opportunità di conoscere le ragioni di tanta degradazione del senso di umanità. Oggi è più che mai attuale mantenere il ricordo, questo proprio per i giovani, in special modo quando si parla di convivenza tra popoli e culture”.
“Abbiamo il dovere civile e umano che tutti, e soprattutto i più giovani, comprendano la storia, con le sue luci e le sue ombre, così da riattaccare quelle pagine strappate dal grande libro della storia nazionale”, conclude Francesca Carpenetti.