MARINA DI GROSSETO – “Strada delle Collecchie, Marina di Grosseto. Le fotografie parlano da sole, ma vorrei aggiungere qualcosa, al di là del fatto che tutto questo non è limitato alla porzione fotografata ma si estende per chilometri. Parto dal principio”, inizia così la lettera di una nostra lettrice, che ha scattato numerose foto per denunciare la presenza di rifiuti lungo la via.
“Il taglio mulching è una tecnica molto in voga negli ultimi anni – spiega -. È un buon compromesso tra taglio e velocità. L’erba viene sminuzzata e distribuita uniformemente sul terreno, il residuo che ne rimane è talmente fine che viene nascosto facilmente nel prato. Il problema nasce quando il manto erboso è ricoperto di rifiuti di ogni genere che, proprio assieme all’erba, diventano oggetto del taglio”.
“La plastica tagliuzzata in minuscole parti e abbandonata sul terreno con il tempo diventa una componente dell’ecosistema – prosegue la nostra lettrice -. Osservo spesso i prati o le banchine con l’erba appena tagliata, e insieme con essa vedo sminuzzati i residui dei rifiuti precedentemente abbandonati sul terreno dalle persone ignoranti. L’inciviltà di pochi crea disagi a tutti, loro compresi. Molto si deve ancora fare in termini culturali, a cominciare dalle famiglie ma soprattutto dalle scuole – personalmente confido molto in quelle -. Molto però dovrebbe essere fatto dagli organi pubblici, che spesso si fanno notare per la loro rumorosa assenza nei confronti della noncuranza e della sciatteria dei cittadini che evidentemente considerano ciò che li circonda come non loro”.
“Quella che dopo lo sfalcio possiamo chiamare microplastica (pezzetti con diametro fra i 4-5 millimetri) con il tempo viene inglobata nel terreno, divenendo inevitabilmente una sua eterna componente. Contamina la falda e viene assimilata dalla flora e dalla fauna. Possibile soluzione? Allontanare dal manto erboso tutti i corpi estranei eventualmente presenti prima del taglio, e le macchine odierne hanno un sistema di aspirazione che lo consentirebbe. Molto più semplice però tritare tutto, non raccogliere l’erba (e la microplastica) e lasciare tutto sul terreno risparmiando così tempo e costi. In sostanza, il guadagno ottenuto in termini concimanti dal rilascio dell’erba tagliata viene superato dai danni a carico dell’ecosistema, dato che in queste condizioni non c’è mulching ma solo rilascio di erba mal tagliata e inquinata. Vista la situazione, mi appello organi competenti perché vigilino sull’operato delle aziende incaricate continuando a sostenere e rilanciare il plogging con il prezioso apporto dei volontari, che ripuliscono il verde pubblico, come per esempio quelli impegnati con Legambiente o le varie clean up della zona”.
“Peccato vedere nel concreto come ormai la cura di ciò che è pubblico e naturale sia quasi inesistente, nonostante la maggior parte delle persone si dichiari amante dell’ambiente – conclude -: riusciremo mai a sconfessare quest’idiosincrasia tanto più che il sindaco di questa amministrazione si definisce, nella breve biografia della sua pagina Facebook, amante della Natura e degli animali? Chissà”.