GROSSETO – Caro gasolio, Confartigianato Grosseto lancia l’allarme sui prezzi del carburante per i mezzi pesanti. Il prezzo del diesel alla pompa era, un anno fa, a circa 1,35 al litro, attualmente è pari a 1,65 euro, un balzo in avanti del 22,3% con il risultato che oggi il costo del pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate è stimato essere salito di 150 euro.
“Da tempo la nostra Associazione aveva sollevato forte timori in merito all’impennata dei prodotti energetici, del gas e in generale delle materie prime, rincari che era evidente si sarebbero tradotti in oneri insostenibili, in primis, per la categoria degli autotrasportatori – spiega Mauro Ciani segretario di Confartigianato Grosseto – Prendiamo atto che ad oggi le nostre richieste non sono state accolte e le nostre preoccupazioni non hanno trovato risposte e ora l’intero settore è in ginocchio. Ad essere particolarmente colpite – spiega – sono le micro e piccole imprese dell’autotrasporto con costi maggiorati pari a circa 535 milioni di euro”.
“Il gasolio per autotrazione è ancora il carburante più diffuso che fa muovere il trasporto merci in Italia e se il Governo non attiverà delle misure congrue gli effetti saranno catastrofici e non è escluso che per molte piccole e piccolissime imprese del nostro territorio, che oggi rappresentano un importante segmento economico locale, sarà più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita. Una scelta, certamente legittima, che però comporterebbe gravi conseguenze alla già lenta ripresa economica”.
“Per dare prospettive al settore e rendere le imprese competitive servono dunque rimedi urgenti – conclude il segretario – perché questi aumenti vertiginosi si scaricano interamente sui magri margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale; oltre un danno anche la beffa considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno primai”
“Abbiamo più volte sollecitato provvedimenti per alleggerire la pressione sulle imprese – interviene Gianluigi Ferrara responsabile del settore trasporti di Confartigianato Grosseto – utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in 1 miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti, crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto Lng per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali. Un salasso insostenibile per le aziende, un macigno che va ad aggiungersi al fatto che sul fronte della transizione green, le nostre imprese risultano meno competitive a causa di una squilibrata applicazione della tassazione ambientale: secondo i dati Ocse infatti – conclude il dirigente – in Italia la tassazione sul carburante per il trasporto su strada, in rapporto alle emissioni di CO2, è la seconda più alta dell’Unione europea, superiore del 27,5% rispetto alla media Ue”