PORTO SANTO STEFANO – Volevano organizzare una “festicciola privata” con alcuni amici ma la cosa deve avergli preso la mano, tanto che l’invito ha iniziato a girare sulle chat e sui gruppi social rischiando di diventare un nuovo rave party illegale e fuori controllo.
Il tutto ha avuto inizio nella mattinata di ieri, dove alcuni militari dell’Arma, a seguito di ricognizioni informative su web e social network, hanno intercettato un canale, dove i partecipanti si davano appuntamento ad una festa, che si sarebbe dovuta svolgere a Porto Santo Stefano, nel comune di Monte Argentario, quella sera stessa.
Una festa definita “privata”, ma per cui era stato prodotto un flyer che la pubblicizzava, definendola una festa techno. È stato probabilmente questo il motivo per cui l’iniziativa ha iniziato a girare, via web, tra i frequentatori di questo tipo di feste, raccogliendo in breve molte adesioni, da parte di giovani verosimilmente non della provincia di Grosseto.
Sono scattate immediatamente le contromisure: sulla scorta dei pochi elementi emersi, i Carabinieri hanno iniziato a battere le zone rurali della costa, nel tentativo di individuare il possibile luogo della festa. In serata, i Carabinieri hanno trovato alcuni terrazzamenti, adibiti in parte ad uliveti ed in parte a vigne, molto ben nascosti, che di recente erano stati puliti da erbacce e ostacoli. Segno che quella poteva essere la zona dove i giovani si erano dati appuntamento.
Nel contempo, diverse pattuglie delle Stazioni carabinieri della zona e assetti del sesto Battaglione carabinieri “Toscana”, sono state fatte convergere tra Porto Santo Stefano e Orbetello, dove sono stati allestiti dei posti di controllo per intercettare veicoli occupati da possibili partecipanti.
Stessa indicazione era stata data a tutte le altre vetture in circuito, in tutta la provincia. Ciò ha portato a fermare ed identificare , in diversi punti della provincia, diversi giovani, non residenti nel grossetano, organizzati probabilmente per l’occasione: alcuni infatti avevano al seguito generi alimentari e bevande, ma anche tavolini e sedie. Il tutto, come da alcuni dichiarato, “per andare a fare un pic nic”.
In tarda serata, inoltre, a Porto Santo Stefano sono stati fermati alcuni ragazzi del posto, che in auto avevano anche alcune strumentazioni utili ad allestire musica diffusa: alle domande incalzanti dei militari, hanno infine confermato di aver organizzato una festicciola privata, proprio nella campagna individuata dai Carabinieri nel pomeriggio.
Fatta comprendere la situazione anche agli stessi ragazzi, questi hanno optato, nell’immediato, per passare la serata altrove. Con ogni probabilità, era proprio quella la loro vera intenzione, ovvero fare una festa tra amici; solo che, forse anche in maniera inconsapevole, la cosa è passata su canali che avrebbero potuto trasformarla in un evento non autorizzato, potenzialmente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, e inoltre difficilmente controllabile. I carabinieri sono riusciti a bloccare la cosa sul nascere.