GROSSETO – “Le malattie dimenticate nel 2022 esistono ancora. Aiutateci a cancellarle per sempre”.
È l’appello che lancia l’Aifo – associazione Amici di Raul Follerau, che sabato 29 e domenica 30 gennaio tornano nelle piazze e nelle parrocchie per la 69esima Giornata mondiale dei malati di lebbra e la terza delle malattie tropicali dimenticate.
La lebbra è una delle 20 malattie tropicali dimenticate, patologie croniche trasmissibili distribuite in 149 Paesi del mondo. Colpiscono oltre un miliardo di persone: la metà sono bambini sotto i 14 anni. Patologie che hanno nella povertà e nella vulnerabilità sociale le loro cause e nel mancato riconoscimento del diritto alla salute degli ultimi i loro effetti. l programmi di controllo della lebbra sostenuti e promossi da Aifo, nei Paesi della fascia tropicale e sub-tropicale, permettono oggi di includere il controllo di altre malattie tropicali dimenticate, attraverso lo sviluppo di programmi sanitari integrati.
A Grosseto a fianco dell’Aifo c’è anche quest’anno la Gioventù Francescana, che nei giorni 29-30 gennaio allestirà banchetti nelle parrocchie di Santa Lucia, Cottolengo e Addolorata e presso la cappella dell’ospedale Misericordia per vendere il miele di Aifo. Il ricavato sarà destinato proprio a sostenere le cure per i malati di lebbra.
“Ci troverete fuori dalle chiese durante le Messe”, dicono i ragazzi, che seguono il carisma di san Francesco d’Assisi, il cui processo di conversione ebbe nell’incontro e nel bacio con un lebbroso uno dei momenti decisivi, tanto che il santo nel suo testamento scriverà, a proposito di quell’incontro che “ciò che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza d’anima e di corpo”.