GROSSETO – “La memoria non basta, non basta dedicare ai ricordi un giorno della nostra vita. Guardare il passato è utile solo se offriamo a noi tutti chiavi di interpretazione legate al presente. Le atrocità del nazifascismo sono così estreme e così (ormai) lontane nel tempo che appaiono inverosimili, narrazione di un passato che per molti, purtroppo, è diventato astratto. I giorni d’oggi, l’intolleranza quotidiana è il nemico che dobbiamo contrastare, magari ricordando, ma non solo”, recita così la nota del presidente della Provincia di Grosseto e sindaco di Roccastrada.
“In queste ore abbiamo visto che l’antisemitismo è qualcosa di vivo anche nel 2022. Cova come la brace sotto la cenere dell’ignoranza, del malessere e dell’incultura di alcuni. A Venturina Terme due ragazze hanno insultato e picchiato un ragazzo accusandolo di essere ebreo. Non esistono parole per classificare il comportamento di queste due adolescenti”.
“Questo episodio indica un vuoto nel nostro sistema sociale che crediamo così evoluto”, prosegue.
“Per questo cambierei il nome alla Giornata della Memoria, la chiamerei Giornata del Monito. Non affiderei a un solo giorno il compito di placare ritualizzandolo il senso di colpa che l’umanità non ha ancora risolto”.
“I nostri ragazzi hanno bisogno di una scuola che li aiuti, che offra loro gli strumenti della cultura della pace e della non violenza, che sia schermo e filtro rispetto ai codici trasmessi dalla società della comunicazione in cui sono immersi. Il Giorno della Memoria lo interpreterò, dunque, come un avviso, una notifica sul presente, un richiamo per me stesso che ho il compito di amministrare le nostre comunità”, conclude.