GROSSETO – “‘Dal primo gennaio 2022 i grossetani avranno la tariffa puntuale’ con queste parole l’assessora Simona Petrucci il 2 ottobre del 2020 dichiarava in un’intervista rilasciata a un quotidiano locale”, dichiara Stefano Rosini, consigliere comunale del Partito democratico di Grosseto.
“Ad oggi queste dichiarazioni sono cadute nel vuoto, siamo ancora lontanissimi dall’applicazione della tariffa puntuale e i dati regionali sulla raccolta differenziata nel comune di Grosseto non sono confortanti rispetto alle città capoluogo di provincia della Regione Toscana. Quale sia l’andamento della differenziata, lo sappiamo, i dati dell’Agenzia regionale recupero risorse certificano nel Comune di Grosseto per l’anno 2020 una percentuale di raccolta differenziata pari al 44.30% con un incremento rispetto al 2019 solo del 3.46%”.
“Ancora troppo poco vista una tendenza regionale che si attesta al 62,12%, e relegandoci come fanalino di coda a livello provincie rispetto alle altre provincie della Regione. Un altro dato importante da non sottovalutare è la diminuzione di produzione di rifiuti che è scesa da 48.836 tonnellate a 48.107, segnando negli ultimi anni un trend che va sempre più in diminuzione, con un risparmio economico da parte dell’amministrazione, sul conferimento del rifiuto indifferenziato trattato nell’impianto della Strillaie”, prosegue Rosini.
“Una tariffazione della Tari che sia in grado di far pagare i cittadini in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e gettati nella spazzatura, a nostro avviso la riteniamo più equa e giusta. Il metodo a tariffa puntuale sul quale occorre iniziare a ragionare seriamente, significa, calcolare un prezzo che è il risultato dei rifiuti prodotti dal singolo cittadino, o meglio dalla singola utenza (domestica e non domestica).
Questo riuscirebbe a determinare una tariffa proporzionale, almeno in parte, alla fruizione del servizio di raccolta rifiuti”.
“Il risultato finale sarebbe una tariffa calcolata attraverso il reale volume e l’effettivo peso dei singoli svuotamenti dell’utenza, con il risultato che chi saprà ridurre i rifiuti indifferenziati pagherà una bolletta più leggera. Questo sistema supererebbe il modello che si basa, ad esempio, sul criterio dei metri quadrati dell’immobile di residenza, indirizzandoci sul criterio della tariffa puntuale basato sulla quantità: chi meno rifiuti indifferenziati produrrà, meno spenderà, indipendentemente dall’abitazione in cui risiede. Così facendo si incentiverà una partecipazione diretta dei cittadini, premiando i comportamenti virtuosi di chi differenzia correttamente i materiali riciclabili e riduce al minimo i rifiuti non riciclabili, con il risultato di avere una riduzione dei costi sulla tariffa applicata”, prosegue.
“Quindi benefici ambientali ed economici e al tempo stesso l’ottenimento di una tassazione più equa, che sino ad oggi si è basata esclusivamente sulle dimensioni dell’immobile oltre che il numero di utenti, penalizzando sia molte famiglie a basso reddito che i possessori di seconde case, anche quelle inabitate per molti mesi all’anno. La tariffa puntuale equa e trasparente e la verifica del comportamento virtuoso potrà essere resa possibile dalla misurazione attraverso un sistema di lettura elettronico in cui la misurazione dei rifiuti potrà avvenire direttamente attraverso la rilevazione del peso, o indiretta mediante la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza”.
“I vantaggi che si potrebbero ottenere adottando la tariffa puntuale sono molteplici: Potremmo contare su un calcolo obiettivo dei costi del servizio di raccolta rifiuti per ogni singola utenza, evitando tariffe non eque, introducendo una tariffa in base alla reale produzione di rifiuto conferito; potremmo aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti a livello locale; A fronte di una tariffa più oggettiva e puntuale, potremmo inserire una premialità che potrebbe essere regolata distribuendo sacchetti con chip o QR-code associati alla tessera per il riconoscimento, anche in base al tipo di organizzazione e di rifiuti”.
“Quali risultati a Grosseto sono stati ottenuti sino ad oggi con le politiche di questa amministrazione in tema di rifiuti? Solo un passo indietro, in quanto il sistema tessere così fatto non permette una migliore differenziazione né una riduzione degli stessi. È evidente come questa iniziativa sia fallimentare e molti cittadini siano insoddisfatti. Ogni giorno vediamo questi cassonetti intelligenti, forse anche insufficienti per il numero degli abitanti, come sono invasi da rifiuti di ogni genere, le nuove isole ecologiche in molti casi si ritrovano ad essere vere e proprie discariche a cielo aperto con i rifiuti posti all’interno dei sacchi posati a terra nell’attesa del ritiro, e quest’ultimo spesso richiede anche alcuni giorni di attesa. Va da se che l’inciviltà delle persone, qualora ci sia, vada condannata e ove ve ne sia l’accertamento da parte della polizia Municipale è bene sanzionarlo, ma i molti casi di isole ecologiche invase dai rifiuti posti fuori dai cassonetti non può essere solo e soltanto un problema di inciviltà”, spiega Stefano Rosini.
“L’apertura automatica dei cassonetti attraverso un’apposita tessera elettronica, metodo finora in uso, è un metodo fallimentare e non premiante per come è stato progettato e visti i risultati, pone anche dei limiti oggettivi data la sua natura , in quanto non consentirà mai il calcolo di una tariffa puntuale e incentivante, per quei cittadini che fanno correttamente la raccolta differenziata, vista l’impossibilità di un controllo sul corretto conferimento dei rifiuti”.
“Chi si trova fuori dalla sua area, specialmente senza tessera, non può conferire alcun rifiuto nei cassonetti intelligenti, ed è costretto a buttarlo in quelli ‘meno intelligenti’, quando va bene.
Questa situazione è oramai un disagio costante, in barba alla tanto evocata strategia dei ‘rifiuti zero’. Per questo, il gruppo consiliare del Pd, ha presentato una interrogazione al sindaco, chiedendo se i cassonetti ad accesso controllato sono idonei a controllare la purezza del conferimento e quindi di calcolare la tariffa puntuale. Se il Comune intende applicare la tariffa puntuale e con quali tempistiche. Perché ancora non è stato raggiunto alcun obiettivo”.
“Vogliamo conoscere ancora i risultati di quel campione di 4000 utenti serviti da 23 isole ecologiche, ormai dal 2019, che pesano i rifiuti conferiti, e se tale risultato può essere oggi esteso al resto della popolazione, per arrivare a quella, tanto agognata, tariffa puntuale che tutti i cittadini attendono oramai da troppo tempo. Forse è necessario ripartire da zero ed andare verso una strada che parli di educazione e fiducia dei concittadini grossetani, i quali potranno differenziare senza bisogno della tessera verde, conferendo rifiuti correttamente sia che si trovino a Barbanella o in centro a Grosseto, ad Alberese o Braccagni”, conclude.