GROSSETO – La sezione Anpi ”Elvio Palazzoli” di Grosseto in occasione della commemorazione della Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio parteciperà alla cerimonia istituzionale cittadina della pulizia simbolica delle pietre di inciampo dei tre deportati politici grossetani nei campi di sterminio: Albo Bellucci, Italo Ragni e Giuseppe Scopetani, collocate per iniziativa dell’Isgrec, «pulizia che riprende la tradizione da noi avviata nel 2017».
La Giornata della Memoria, istituita dall’Assemblea delle nazione unite in riferimento al giorno in cui l’Armata rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz, è celebrata per la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dalla Repubblica Italiana.
«Vuole ricordare l’olocausto del popolo ebraico, l’infamia delle leggi razziali del 1938 promulgate dal regime fascista in collaborazione con il nazismo tedesco e “gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti la progetto di sterminio” come i tre deportati grossetani» prosegue l’Anpi.
«Ricordiamo che nei campi di sterminio nazisti (ed in Italia quelli fascisti) non furono deportati solo gli ebrei, ma tutti gli oppositori politici (comunisti, socialisti, socialdemocratici, cattolici, sindacalisti ecc.) e tutti i “diversi” (rom, sinthi, malati di mente, disabili, omosessuali, testimoni di Geova ecc.)» prosegue Giuseppe Corlito.
«Non possiamo lasciare cadere nell’oblio la complicità del regime fascista con il nazismo attraverso le sue leggi razziali e la collaborazione esplicita nella deportazione di ebrei ed oppositori. Ricordiamo ancora una volta la necessità dei rappresentanti istituzionali di non omettere il riferimento esplicito agli autori di tanta spietata efferatezza: i nazisti e i fascisti alleati insieme. A questa memoria ci chiama la storia e il mandato antifascista della nostra Costituzione, su cui hanno giurato gli amministratori della città. Ricordiamo con Primo Levi che “ciò che è stato può ritornare“: l’oblio e il negazionismo sono i modi in cui il passato può ritornare anche sotto forme nuove».
«Infine ci corre l’obbligo di ricordare la necessità dell’unità democratica e antifascista, che deve essere massima tra tutte le associazioni e organizzazioni che si richiamano ai valori della Costituzione e dell’antifascismo. Anche una modesta crepa in questa unità può aprire la strada allo spirito di divisione, all’oblio, al negazionismo e al ritorno al passato».
«Viceversa è importante, in base al documento nazionale per il prossimo congresso dell’Anpi e all’appello “Uniamoci per salvare l’Italia” delle 29 Associazioni, Movimenti, Partiti e Sindacati nazionali, del 16 gennaio 2021, sperimentare sui territori in tutte le forme possibili la grande alleanza antifascista e democratica per il lavoro, la socialità e la persona così come si è realizzata nella delegazione alla Prefettura di Grosseto per sollecitare il governo a mantenere l’impegno per lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste dopo l’assalto della CGIL e come si è organizzata nel tavolo antifascista grossetano con il principale obbiettivo di realizzare un ampio percorso di alfabetizzazione costituzionale di studenti, lavoratori, volontari, sportivi, donne e giovani» continua Anpi.
«Per rappresentare simbolicamente tutto questo alla fine della cerimonia istituzionale ci recheremo a portare una corona d’alloro al monumento ai martiri dell’Antifascismo e della Resistenza presso la Cittadella dello Studente. Invitiamo tutti a partecipare».