GROSSETO – «Le parole transizione ecologica e decarbonizzazione, insieme alle recenti difficoltà sull’approvvigionamento energetico, dominano il dibattito politico e le scelte di indirizzo del Pnrr. È in questo quadro che l’energia prodotta da fonti geotermiche recupera una centralità e attualità altrimenti ingiustamente mortificata da alcuni movimenti politici».
Sono queste le parole di Giacomo Termine, segretario del coordinamento territoriale Pd della provincia di Grosseto e Luca Sani, deputato Partito Democratico.
«Visto anche che la Regione Toscana ha stabilito il principio per cui la geotermia debba essere sfruttata nelle aree idonee, oltre che quelle in cui l’utilizzo della risorsa è accettato dal territorio, in questa fase non sono ammissibili indecisioni o prese di posizione come quelle che hanno lungamente interferito con la crescita e lo sviluppo della geotermia. Oggi è necessario avere certezze di un concessionario che investa e garantisca importanti introiti ai territorio interessati all’attività geotermica, oltre che la conseguente crescita progressiva della produzione elettrica da fonte rinnovabile».
Per questo i parlamentari toscani del Pd all’articolo 11, del decreto legge 30 dicembre 2021, n. 228 (il cosiddetto Decreto Milleproroghe) hanno presentato un emendamento per dare una risposta alle esigenze sopra elencate.
«L’obiettivo dell’emendamento è quello di affrontare – spiegano Termine e Sani -, almeno temporaneamente, il nodo della vita e dello sviluppo geotermico offrendo al Paese energia pulita e a basso costo e ai territori coinvolti una risposta e una prospettiva di crescita socio-economica. Nell’emendamento si prevede, infatti, la proroga delle concessioni in capo al concessionario originario fino al 31 dicembre 2039, consentendo così un’adeguata pianificazione di pluriennale di investimenti oltre alla possibilità di siglare un nuovo protocollo di intesa con i comuni».
«Per questo noi riteniamo la proposta di emendamento strategicamente importante, oltre al merito relativo alla scadenza, infatti, riconferma la funzione della geotermia nel quadro delle fonti energetiche rinnovabili e riapre di conseguenza il confronto tra concessionari e enti territoriali».