GROSSETO – Che cos’è il plogging? Uno sport che fa bene al corpo e all’ambiente.
Nello specifico, funziona più o meno così: correndo (per esempio) si raccolgo i rifiuti che si trovano sul nostro cammino, proteggendo così la natura dall’inquinamento e dalla maleducazione di chi (purtroppo ed incredibilmente) non ha ancora compreso ciò che è abbastanza elementare.
Da qui, si inserisce un fatto interessante e positivo (una storia nella storia) che merita di essere raccontata.
“Ci sono persone che si lamentano e persone che si mettono in gioco”, recita così la nota di Stefanella Zambelli Mariani.
“Sono state molte le foto e i video che ho diffuso sui rifiuti abbandonati nella pineta di Fiumara/Oasi San Felice. Ed è la conseguenza dell’inciviltà di una minoranza rumorosa di persone che danneggia la natura e l’immagine di tutta la collettività. Lamentarsi, fotografare e diffondere, però, non basta. A volte sarebbe utile raccogliere, dopo aver denunciato”.
“E sabato, dopo la visione di foto e video, è venuta ad aiutare noi volontari ambientalisti una sensibile mamma (Jolanda Signoroni) con in fascia la sua piccola Isabel”, prosegue la nota.
“Domani inizierà il 1° Giro d’Italia di Plogging che toccherà nel corso dell’anno molte città del nostro Paese e questa donna è un grande esempio per molti. Il termine plogging si riferisce allo sport di chi corre e cammina e, durante l’allenamento, raccoglie e poi smaltisce i rifiuti che trova per strada. Nelle scorse settimane sono state raccolte molte adesioni agli aventi organizzati da molte città e questo fa ben sperare in una sempre più maggiore partecipazione”.
“Chi può vada, anche per un’ora; un’azione che fa bene al corpo, alla mente, all’anima e alla natura. Guardando questa foto vorrei concludere con le parole di Isabel Allende: ‘Un uomo fa quello che può. Una donna quello che lui non può'”. Ma anche con le famose parole dell’adorata e indimenticabile Raffaella Carrà: ‘Com’è bello fare plogging da Trieste in giù. Ma pure in su!'”, conclude Stefanella Zambelli Mariani.