FOLLONICA – «Addio al lungomare. La Follonica dello slogan turistico sole, “mare e pineta “ degli anni dal dopoguerra fino ai 90 ormai, in almeno uno dei suoi aspetti, è tragicamente superata» a dirlo Marco Stefanini per l’associazione La Duna.
«La pineta come è stata conosciuta e vissuta da intere generazioni di follonichesi e turisti è solo un triste ricordo che si sta sempre più deteriorando, morendo».
«Al naturale decadimento di tutte le cose non si è saputo, in nessuna amministrazione succedutasi al palazzo comunale, dare una risposta completa e risolutiva: una parziale ripiantumazione venne fatta agli inizi del 2000 e poi un piccolo intervento visibile da tutti con Andrea Benini. Per il resto dozzine e dozzine di pini sono stati, giustamente, tagliati perché pericolosi e morti, ma, aldilà di questo, non si è provveduto al loro ricambio» prosegue La Duna.
«Nessun segno di intervento concreto, forte, che possa dare speranza a Follonica di riavere, tra un po’ di anni, la sua pineta. Tragici monconi occupano quello che fu lo spazio ombreggiato in cui passare le assolate giornate estive. Da Follonica mare sole pineta siamo passati a Follonica tanto sole, mare e fantasma di pineta».
«In tutto questo si inserisce il discorso molto divisivo del verde pubblico, dove sembra quasi che gli alberi vengano visti come il nemico da sconfiggere : mancano all’appello più di 170 alberi tagliati e mai reimpiantati. Senza contare i pini mancanti solo nella pineta di ponente, quella del “parco dei bimbi e pista dei pini”. Lo stesso destino, se non si comincia ad intervenire, aspetta quella di levante» continua la nota.
«Molti denari sono stati investiti nel verde pubblico ma solo una esigua parte è destinata al reimpianto di alberi, visto che la gran parte viene spesa in manutenzioni. Che vanno bene, ci mancherebbe…. solo che andrebbero valutati come e dove vengono fatti gli interventi e forse sarebbe meglio fare una potatura in meno ed avere un albero in più».
«La delibera sul verde pubblicata pochi giorni fa indica , inoltre, un intervento monstre sul tratto centrale di viale Italia, dove gli alberi esistenti verranno estirpati perché causa di danni alla pavimentazione stradale ed arredi».
«Ora riteniamo logico che un intervento ci debba essere visti i punti critici rilevati in mattonelle rotte, rialzi delle formelle ecc… ma ci chiediamo perché si debbano tagliare via gli alberi invece di rimodellare semplicemente gli spazi dove il tronco è cresciuto, magari allargandoli , rialzandoli, inserendoli in maniera nuova nell’insieme del viale. Perché tagliare via alberi già grandi e con una bella ombreggiatura per ripiantarne, forse, altri più piccoli che ci metteranno decenni ad arrivare ad avere la stessa funzione degli esistenti? Non sarebbe meglio risparmiare questi e con gli stessi soldi piantarne altri? Chi ci assicura poi che non faranno la fine delle tamerici davanti a piazza Socci, tagliate e sostituite da betonelle?».
«Noi riteniamo che sarebbe l’ora che l’amministrazione facesse chiarezza su quali intendimenti ci siano riguardo le ripiantumazioni nella città e nelle pinete – prosegue La duna -, perché stiamo assistendo ad una distruzione del suo patrimonio verde senza che nessun atto concreto sia in previsione per fermarlo. Il taglio di via Massetana per il parco Centrale non ha proprio insegnato nulla : prima si taglia e poi si vedrà. Infatti anche li si continua a tagliare. Alla fine perderemo anche quella. Invitiamo l’amministrazione ad un confronto… Speriamo…».