GROSSETO – Sin dai tempi più antichi capelli sono sempre stati presi in grandissima considerazione dall’uomo e ancora di più dalla donna. Dai ritrovamenti di alcune tombe risalenti all’antico Egitto, ai tempi dei Faraoni, emerge quanto fosse importante la cura dei capelli per le dame di corte. Sono state trovate anfore contenenti olio di lino mischiato con olio di oliva e anfore contenenti radice saponaria, che queste signore dell’epoca usavano per la bellezza e l’igiene dei loro capelli, mentre le donne di ceto sociale più modesto usavano la cenere di legna per lavarsi i capelli.
Nell’antichità una bella, folta e rigogliosa capigliatura significava, con ogni probabilità, essere un uomo forte, ben nutrito e potente; si pensi alla storia di Sansone alle prese con Dalila; Sansone che da uomo fortissimo si vede diventare, dopo un taglio di capelli, un uomo dalla forza modesta, uno qualunque, o ancora alla leggenda di Eschilo morto a causa della sua calvizie e di un’aquila, che avrebbe lasciato cadere, per spezzarla, una tartaruga sulla sua testa, scambiandola per una pietra.
Nel medioevo i capelli erano considerati la propaggine esterna dell’anima tant’è che venivano usati nelle pozione magiche che i maghi e parrucchiere preparavano per gli usi più svariati. Con il passare del tempo i capelli iniziarono ad esser decorati, legati con nastri colorati e giungevano addirittura all’amato come pegno d’amore che lo doveva conservare gelosamente per tutta la vita in una preziosa teca.
Io da piccola portavo i capelli corti a caschetto, alla Nino D’Angelo per intenderci, bionda bionda come lui, poi dalle elementari circa mamma e nonna mi fecero allungare i capelli fino alle “mele” lunghi… biondi… e pieni di boccoli. Nonna mi metteva i bigodini ogni domenica mattina prima della messa o il sabato pomeriggio quando non c’erano attività sportive che mi portavano fuori casa. Con il capello asciutto mi venivano dei boccoli precisi che le loro spirali erano invidiate dai più prestigiosi ingegneri! Mamma e nonna si sono sbizzarrite con me e i miei capelli, avevo un cassetto pieno di fermagli e elastici di mille tipi, alcuni di legno artigianali, che ancora possiedo come ricordo! Capelli belli e sani… che cerco di mantenere ancora oggi. I prodotti più sono naturali e più fanno bene al capello, anche i prodotti che ho scelto per il negozio sono tutti senza paraffina, petrolati proprio per ridare morbidezza e luce al capello. Anche le tinte naturali scelte sono di ultima generazione erboristici, adatte a chi predilige trattamenti delicati per le loro punteggiatura e per chi magari ha problemi di allergie.
Quello che però ha da sempre contraddistinto il settore delle erboristerie per la tinteggiatura sono stati gli Henné o lawsonia inermis, un arbusto spinoso. Dalle foglie essiccate e macinate si ricava una polvere giallo-verdastra utilizzata come colorante su tessuti e pelle animale. La molecola colorante dell’henné è il lawsone , una sostanza di colore rosso arancione che è presente nelle foglie della pianta e anche nei fiori del giacinto d’acqua. La tonalità rosso bruna varia in funzione della composizione in rami (rosso) e foglie (marrone). Le foglie raccolte vengono essiccate, polverizzate e setacciate per creare la famosa polvere riflessante colorante. Spesso henné viene mescolato con l’indaco, per disporre di una maggior gamma di colori scuri, e con la Cassia obovata.
Oggi alcune aziende hanno fatto un passo in più anche sulle erbe a scopo tintorio, andando proprio ad utilizzare moltissime piante per colorare, impaccare o riflessare il capello, come e la curcuma o il rabarbaro per i colori più dorati del biondo, la noce moscata, la paprika, il cacao, la cannella ma anche il castagno o addirittura la melanzana, ma ve le faro conoscere nella puntata successiva.
Tornando all’henné possiamo aggiungere che la pianta è conosciuta sin dall’antichità, soprattutto nella sua zona d’origine, il Medio Oriente (Mesopotamia e antico Egitto). In Nordafrica e India viene usata per tatuaggi temporanei su mani e piedi nei matrimoni e altri riti religiosi come mehndi o per la tintura dei capelli. La conoscenza delle proprietà coloranti e antisettiche risale a tempi antichissimi; se ne trovano tracce fin nelle mummie egiziane.
La polvere non penetra nella struttura del capello e nella profondità del cuoio capelluto e mostra proprio un effetto sostantivante al capello che ne ricava un aspetto più voluminoso e sano, è l’ideale per i capelli fini e sfibrati e per i capelli ricci.
La fibra capillare è costituita da proteine, principalmente la cheratina, la cui struttura può essere modificata in funzione del pH. Infatti per avere un buon potere colorante si deve avere:
• prima un pH alcalino così che le scaglie del capello si aprano ed accolgano il pigmento.
• dopo un pH acido per richiudere le scaglie, così da lisciare e lucidare il capello.
Questa polvere ha numerosi benefici per i capelli:
• naturale al 100%
• non danneggia la fibra capillare, ma ricopre il capello, lo rende più forte e più resistente alle aggressioni esterne come vento, sole, pioggia, calore…
• nutre e lucida i capelli opachi
• aiuta i capelli grassi perché assorbe l’eccesso di sebo secreto dal cuoio capelluto.
• dona un bel colore rosso, la cui intensità dipende dal tempo di posa e dall’origine della pianta
• efficace contro la forfora, grazie alle sue proprietà antimicotiche e astringenti che restringono i pori del cuoio capelluto, lo leniscono e lo purificano.
Una volta stemperata la polvere in acqua molto calda, si possono aggiungere diverse sostanze:
• sostante basiche (bicarbonato) si aprono le fibre del capello
• sostanze acide (limone, yogurt e aceto), si richiudono le fibre del capello, dando risultati più stabili.
• sostanze emollienti (olio vegetale e miele, glicerina vegetale e gel di aloe vera) si idratano i capelli e si contrasta l’effetto disseccante dell’henné.
In pratica, il lawsone, il pigmento naturale dell’henné, viene rilasciato in ambiente acido. Per favorire lo sviluppo di questo pigmento è preferibile acidificare la pasta colorante sostituendo parte dell’acqua dell’impasto con succo di limone.
Si otterrà una pasta con un pH di 4. La preparazione va effettuata il giorno prima dell’applicazione, in modo da lasciare riposare per 12 ore, tempo di rilascio del pigmento.
Al contrario, erbe coloranti naturali come la robbia, l’indaco, il katam ed il mallo di noce hanno un pigmento che è rilasciato in ambiente basico. Per favorire il suo sviluppo è preferibile rendere basica la pasta colorante aggiungendo il bicarbonato di sodio per ottenere un pH di 8 – 9.
Non penetrando nella struttura del capello il colore viene scaricato con l’acqua del risciacquo e andrà ripetuto ogni volta che lo si ritiene opportuno, l’effetto della “ricrescita” è meno netto di quello delle tinte perché sbiadisce senza creare una linea decisa.
Prima di iniziare, è bene effettuare un test preliminare su di una ciocca di capelli e attendere 24 ore per valutare il risultato finale.
Dopo di che, potete passare all’applicazione.
• Indossate dei guanti in gomma sottile per non tingere la pelle.
• Non usate utensili metallici, ma ciotole di vetro o plastica per preparare l’impasto.
• Proteggete i vestiti con un grembiule o con una vecchia maglietta.
• Attenzione alla quantità utilizzata: più lo strato è spesso, più ricco e intenso sarà il colore.
• Avvolgete i capelli in una pellicola trasparente per mantenerli al caldo dopo aver steso la pasta, perché deve rimanere umida per tutta la durata dell’applicazione.
• Attenzione alla quantità utilizzata: il colore finale diventa più intenso se si allungano i tempi di posa.
• Più lungo è il tempo di applicazione, più il colore sarà intenso.
Ora potete procedere all’applicazione dei pigmenti vegetali prescelti, aggiungendo un po’ di acqua calda fino ad ottenere una pasta.
• Pettinate i capelli puliti e asciutti e divideteli in 2 sezioni con una molletta.
• Iniziate dalla parte posteriore della testa applicando l’henné con un pennello e partendo dal cuoio capelluto.
• Continuate con la parte superiore della testa applicando in strati spessi.
• Massaggiate bene per distribuire la pasta su tutti i capelli e raggruppare il tutto in un unico chignon.
• Pulite la pelle all’attaccatura dei capelli e vicino alle orecchie con un batuffolo di cotone e acqua.
• Avvolgete i capelli nella pellicola trasparente come quella per alimenti.
• Lasciate in posa da 1 a 3 ore a seconda dell’intensità desiderata e risciacquate abbondantemente con acqua tiepida
Ci sono varie tonalità, risultato di miscele di Lawsonia e altre piante dall’effetto colorante.
hennè rosso classico, a base di sola Lawsonia, dal colore rosso intenso, può coprire i capelli bianchi.
hennè neutro, dall’effetto lucidante e nutriente, è in realtà polvere di Cassia Italica (o Cassia Obovata) e si usa come base per avere diverse tonalità.
Miscelando l’hennè neutro con altre polveri vegetali si avranno nuance diverse.
hennè biondo, se addizionato con rabarbaro e camomilla dona riflessi dorati.
hennè castano-rosso, a seconda della quantità di Lawsonia e Cassia permette di ottenere diverse gradazioni di rosso.
hennè nero, si aggiunge della polvere di indaco, ricavata dalla Indigofera tinctoria per scurire, donando dei riflessi viola-blu.
hennè rosso, la tonalità rosso-rame deriva dalla pianta chiamata Lawsonia inermis, che contiene pigmenti naturali di colore rosso-arancio chiamati lawsoni. L’intensità dipende dalla diversa concentrazione di lawsone. Anche quantità, tempo di posa e tipo di prodotto influenzano il risultato. In particolare il pigmento naturale al 100% non deve contenere coloranti sintetici che possono far virare il colore finale. Per individuare queste sostanze sull’etichetta dovete trovare scritto picramato di sodio nell’Inci. Inoltre, non deve contenere piombo o ammoniaca.
Tra i tipi più noti di pigmento di color rosso ramato ci sono:
hennè dello Yemen, dona una colorazione castana, ma scurisce il colore-base dopo varie applicazioni, meglio non fare pose troppo lunghe e usarlo solo per nascondere la ricrescita.
hennè del Rajasthan per un colore che vira al rosso freddo, tipo mogano, ma dopo l’applicazione scurisce i capelli, quindi non è l’ideale su di una base chiara. Avendo origine indiana, ha una percentuale molto alta di lawsone (1,8%) che dona una colorazione intensa.
hennè Tazarine, proveniente da Marrakech, è quello che dona il rosso caldo in tutti i sui toni (dipende dalla base): dal rosso ramato al castano scuro ramato, ed è più bello sulla base chiara. Copre bene i capelli bianchi.
hennè d’Egitto, il più adatto a tutti i colori di capelli, permette una nuance rame o bronzo soprattutto ai capelli castani, il cosiddetto rosso ‘Tiziano’. È adatto anche ai capelli biondo-scuro, ed è davvero il pigmento dal colore più naturale perché non fa virare la tonalità di base verso toni differenti.
Hennè castano
L’henné nero dona riflessi ramati ai capelli castani, ma non va usato sui capelli bruni e biondi.
Hennè biondo
L’henné biondo è adatto ai capelli biondi di cui accentua i riflessi dorati e assieme ad altri pigmenti naturali permette una colorazione dei capelli chiari senza virare al rosso.
Hennè neutro
L’henné neutro, deriva dalla Cassia obovata (pianta della famiglia delle Cesalpiniaceae) e quindi non ha nulla a che fare con la pianta di Lawsonia. Non contiene pigmenti coloranti ed è usata per rendere i capelli più morbidi e lucidi.Si tratta dunque di un prodotto non colorante che serve per la cura dei capelli e può essere utilizzato su tutte le tonalità, compresa la bionda. Va aggiunto a delle polveri vegetali schiarenti per avere un riflesso chiaro.
Hennè nero
Ricavato dall’Indigofera tinctorium (pianta della famiglia delle Fabaceae) dà una colorazione molto scura. Non è raccomandato a causa dell’alto rischio di allergia.
Pigmenti naturali da aggiungere all’henné
È possibile aggiungere diverse polveri naturali all’henné per dare dei riflessi o intensificare un colore, sfruttando la sua proprietà di legarsi alla cheratina del capello per intensificare e rendere più duraturo il colore, mescolando o sovrapponendo altre erbe tintorie o pigmenti in polvere, si arriva a colori diversi da quello rosso, sebbene il risultato finale varierà a seconda del colore dei capelli e della provenienza.
Le più comuni sono:
Rabarbaro. La radice di rabarbaro in polvere (rapontico) ha proprietà schiarenti e dona riflessi giallo-oro ai capelli biondi e castano-chiaro. Può essere aggiunta a diversi tipi di henné per avere colori e riflessi diversi, oppure usata da sola, per eliminare i riflessi color rame, ma ha un potere colorante limitato.
Cannella. La cannella ha proprietà schiarenti grazie ad un enzima specifico.
Indaco. Polvere estratta dalle foglie dell’Indigofera tinctoria, scurisce il capello dandogli riflessi bluastri quando viene usato da solo. In combinazione con l’henné del Rajasthan è possibile ottenere altre tonalità che vanno dal castano dorato al mogano. Copre perfettamente i capelli bianchi. Non deve essere usato su capelli sbiancati chimicamente e sui capelli biondi o chiari, perché virano al verde. Anche dopo averlo usato non è possibile schiarire i capelli chimicamente, perché diventano verdi.
Katam. Si estrae dalle foglie del Buxus Dioica, il bosso yemenita. Copre i capelli bianchi e grigi. Il katam deve sempre essere usato in combinazione con altre polveri coloranti o con dell’henné e mai da sola, per fissare meglio il colore alla fibra capillare e quindi limitare lo sbiadimento o intensificare la colorazione. Ha una colorazione temporanea.
Mallo di noce. È la membrana verde e poi marrone che ricopre la noce ed è usato principalmente in combinazione con altre piante coloranti per donare un colore marrone scuro dai riflessi caldi ai capelli. Il mallo può essere usato anche da solo perché ha effetto lucidante, ma non copre i capelli bianchi. Può essere aggiunta all’henné egiziano per smorzare il rame e al neutro per arricchire le tonalità castane, rendendole più calde e aggiungendo riflessi, dal cioccolato al moka.
Robbia. È la polvere rossa derivata dalla Rubia Cordifolia da applicare sotto forma di maschera, che colora i capelli con splendide tonalità calde rosso-mogano e rame. L’intensità del colore finale dipende da quello di partenza, per cui si possono ottenere riflessi mogano sui capelli castani e rosso Tiziano su capelli biondi. La robbia, impastata con henné neutro e acqua, permette di ottenere meravigliosi riflessi dorati senza danneggiare i capelli biondi.
Anche le spezie possono essere utilizzate per dare dei riflessi ai capelli e intensificare l’azione colorante dell’henné come la paprika, curcuma, zenzero, cacao, il fieno greco, il Cremlino per i riflessi biondo freddo, ibisco, il sandalo.
A Menta&Rosmarino trovate le più svariate nuance che le erbe ci omaggiano, i toni del castano, rosso, o biondo e ci possiamo divertire a miscelarli fra loro personalizzando così il nostro riflesso. Se desiderate invece un prodotto già pronto niente paura… Ci sono anche le tinte naturali, vegetali adatta anche a chi ha problemi di intolleranze o ipersensibilità ai prodotti coloranti.
Ora l’unica cosa che dobbiamo decidere è… di che colore farò i miei capelli?
A questo LINK le vecchie puntate di Menta e Rosmarino
VI CONSIGLIAMO: se non siete esperti di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori, e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 29 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico. La potete trovare nell’erboristeria “Menta&Rosmarino” a Grosseto, in via Calabria 21, angolo via Emilia.
Info sulla pagina facebook: Menta&Rosmarino